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Aggiornato: 14 giugno 2025
Mi volto e fermo i miei mitraglieri, mentre nell'occhio orizzontale della blindata vedo uno spettacolo inatteso: Bianche sbocciano 2, 3, 4, 5, 6 bandiere nel verde dei boschi alti occupati dagli Austriaci. Il sole completa il tricolore.
Il Comitato Viterbese per la festa avea fissato un programma che stabiliva: dopo il meriggio i lavori fossero sospesi, la gioventù in abito di gala si riunisse sulla piazza della Cattedrale con nastro tricolore al braccio sinistro, di l
Il giardino s'era confuso in una massa violacea, rotta ancora dal luccichio cupo della vasca. Una zona di luce persisteva ai confini del cielo, una larga zona tricolore: sanguigna in basso, poi arancia, poi verde del verde d'un vegetale morente. Nel silenzio crepuscolare una voce liquida e forte risonò, simile al preludio d'un flauto. Cantava l'usignuolo. È sul salice mi susurrò Giuliana.
Arrivarono così a una casetta rustica, circondata di frassini, davanti alla quale se ne stava tutto solo un ragazzo d'una dozzina d'anni, che scortecciava un piccolo ramo con un coltello, per farsene un bastoncino: da una finestra della casa spenzolava una larga bandiera tricolore: dentro non c'era nessuno: i contadini, messa fuori la bandiera, erano scappati, per paura degli Austriaci.
E la bella giovane toltasi di saccoccia una coccarda tricolore, la mostrò tutta allegra a Lucia. Questa me la sono composta da me, e voglio mettermela sul petto appena Garibaldi sar
Un fulmine che fosse caduto sulla testa di don Omobono non lo avrebbe ridotto in uno stato di annichilamento simile a quello che lo investì in quel punto. Che cosa vedo? esclamò monsignore, alzandosi, raccogliendo il cappello tricornuto, e guardando da vicino il segnacolo della rivolta. La coccarda tricolore! l'emblema dei rivoluzionari! il simbolo della setta!
Conteneva dei ricordi: una fettuccia tricolore, una palla di fucile, un mazzolino di fiori appassiti, un piccolo volumetto di Tacito, stampato a Parigi nel 1665, logoro e spiegazzato agli angoli, e finalmente un piccolo astuccio di velluto turchino sbiadito.
Ripensò quell'immenso passaggio di soldati francesi che aveva veduti nel 59. Suo padre, con una coccarda tricolore sul cappello, lo aveva condotto a Vercelli, dove, in piedi sopra un tavolino da caffè, aveva veduto per ore ed ore sfilare soldati e baionette, ed aveva udito gridare: «Viva l'Italia!
Noi ridevamo, durante la messa, ci pareva di essere in un'immensa bandiera tricolore. Ad un tratto un rumore nell'aria: tre areoplani italiani tricolori! Che spettacolo. Gli ufficiali austriaci hanno una grande paura degli aeroplani nostri. Gridavano fuggendo: «Come! come! tutto organizzato! Questo è tradimento!»
Non vedo altro, non reggo alla piena di tanta gioia, mi spingo fuori della folla, incontro operai, donne del popolo, vecchi, ragazzi: tutti hanno la coccarda tricolore, tutti accorrono gridando: I nostri soldati! I nostri fratelli!
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