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Aggiornato: 13 giugno 2025
Solo allora. E mi scriva Adriana. 25 Settembre... Cesare, mio re Vieni. Questa sera egli va a Roma, per quattro giorni. Parte col treno delle dieci e mezzo. Lo accompagno alla stazione. Poi torno a casa; alle undici e mezzo. Tu verrai, o mio fuoco consumatore. Passeremo quattro giorni divini, divini, divini. Fremo al pensarci. Vieni dunque. Pensa come possiamo morire in questi quattro giorni.
Così, tutta notte in treno. Nino combattè le sue lotte e ragionò coll'anima sua. E la brutta faccia della sua coscienza non disse parola, ma sempre lo guardò. ... All'alba, i gigli erano spezzati, e giacevano muti e morti in diafano candore sotto ai suoi piedi. Ma la faccia della sua coscienza era pulita.
Il treno 44 e il treno 105, venendosi incontro sullo stesso binario con una velocit
Si fece notte, e il treno continuò a andare al passo della cavalcatura di Sancho Panza, non so per quante ore. Quella sera esperimentai per la prima volta in vita mia i tormenti della fame, che immaginavo d'aver provati gi
Una mano simile disse con profonda convinzione vale tutto un codice di legislazione sociale. Pensi che questa mano mi ha risparmiato un mezzo accidente. Io schiattavo dalla bile. Pensi che in treno quel prepotente si è permesso di fermarmi il braccio che voleva tirare il campanello di allarme: il suo vestito bianco gli premeva più della mia soffocazione! Io voglio proporre per una ricompensa quell'egregio macchinista che alimentava così vigorosamente il fuoco, che usava con tanta opportunit
Si trovò sollevata dalla madre, la quale non potendo resistere dall'inquietudine, era uscita quando aveva sentito avvicinarsi il treno, e vedendo il pericolo a cui s'era esposta la figlia, sfogava la sua nervosit
E dalla stazione, cessato lo squillare del campanello, veniva il rombo del treno accelerato arrivante a tutto vapore, fischiando e stridendo, condannato poi anch'esso a restarsene inerte, ad aspettare la liberazione del binario e l'arrivo del direttissimo.
Pierina era tanto attenta e diligente che di lei potevano proprio fidarsi, anzi essa era al suo posto sempre dieci minuti prima del passaggio del treno col segnale in mano, colla sua faccia sorridente e i riccioli biondi agitati dal vento e indorati dal sole.
Infatti, sopra un poggio, dietro un filare di platani. Maria e il Vharè, a cavallo, aspettavano il paesaggio del treno. Pareva che l
Il formidabile treno delle corazzate si ferma con una detonazione, spaventevole laccio esattamente lanciato sulle alture coronate d'austriaci, per strangolare nel suo gran nodo sonoro il corpo intero del paesaggio che ha per cuore ribollente la battaglia!
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