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Aggiornato: 16 giugno 2025
Avanti, da perfida albionese, lo chiamava Napoleone. Numerosi domestici sorvegliavano la corte di questa Semiramide. I cani avventurieri avevano alloggiamento a parte. E lady Keith degnava visitarli del pari come l'imperatrice Eugenia andava a visitare i colerosi. Gli è così che colse la rogna di cui il marchese di Tregle la guarì.
Il presidente del comitato, il colonnello Colini, avrebbe voluto aggiornare la riunione ed aspettare i siciliani. Il marchese di Tregle opinò di passar oltre, d'intendersi, di agire, salvo a riunirsi di nuovo quando i siciliani arriverebbero, per comunicar loro ciò che avevano deciso e ciò che avevano fatto. Questo avviso fu adottato.
Un'ora dopo, assisa nell'elegante carrozza del marchese di Tregle, questi a lato di lei, il barone di Sanza in faccia, i cristalli della carrozza chiusi, traversarono la strada di Toledo, il largo Mercatello, la salita degli Studi, l'Infrascata, Tarsia, e si diressero al Vomero alla villa Belvedere. Che cosa divina il cielo azzurro di quel paese! Che primavera radiante!
La notte precedente, il colonnello Colini, il marchese di Tregle, il barone di Sanza e tre dei delegati delle Provincie erano stati arrestati. Essi lo sapevano.
Trovò sè stesso, perchè i romani avevano cominciato a farlo dubitare di sè. Ed e' fu soltanto allora, ch'egli si accorse di aver fame, sete, sonno. Si pagò una carrozzella e ritornò al palazzo del marchese di Tregle. Spogliandosi per coricarsi, cercando non so che nelle sue tasche, trovò la lettera e si risovvenne che egli non aveva adempita la commissione di cui aveva tolto impegno.
Ella chiamò di Tregle, perchè l'ex dottor Bruto era il solo che fosse marchese fra i medici napoletani. I cani di Terra Nuova, maestosi come un concistoro di cardinali, i cani del nord, meditativi come dei consiglieri di Stato, occupavano delle camere speciali. L'impertinente Lady chiamava i botoli i suoi paggi ed i suoi poeti, e, nella collera, i suoi gazzettieri.
Il barone Colini aveva altresì contezza del mandato di arresto che il ministro della polizia portava sempre, tutto all'ordine, nel suo portafogli. Egli die' quindi sesto alle sue carte, rientrando dalla villa di lady Keith. Il marchese di Tregle fece altrettanto. Gli altri presero eguali precauzioni. Tutti si coricarono ed aspettarono.
Il marchese di Tregle aveva ragione: ciò che fa periclitare tutte le cospirazioni sono l'esitazione, gli aggiornamenti, ed il gran numero di cospiratori. Perchè Orsini mancò appena di riuscire? perchè era solo e non volle rimettere ad un altro giorno l'esecuzione dell'attentato, il quale se fosse riescito, uccidendo Napoleone III, avrebbe infallibilmente ucciso l'unit
Mettendo piede sul bel lastricato di Napoli, al Largo del Castello, una cosa colpì l'ex-giocoliere di pupazzi. Ma, ritorniamo un passo indietro. Il dottor Bruto, fulminato dalla morte terribile della sua fidanzata nel boudoir della regina Urraca, aveva fatto giuramento di non ammogliarsi. Aveva poi violato quel giuramento per una vecchia di sessant'anni, la marchesa di Tregle.
Lasciare una preda di quell'importanza! si minchiona dunque? Don Diego aveva portato seco sua sorella. Egli non fu arrestato. Il marchese di Tregle gli mandò don Gabriele per avere delle spiegazioni; perocchè e' fu accertato da lady Keith che Bambina aveva introdotto il re e l'ambasciatore d'Austria nel padiglione. Don Diego aveva tutto appreso da sua sorella. E' negò tutto.
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