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Aggiornato: 20 maggio 2025


L'altro accidente proprio sará il sito, a rispetto d'altri regni e altre parti del mondo; il quale sito, per essere occasione potente e quasi causa del trafico grande di un regno, cosí a rispetto dell'altre parti del mondo come a rispetto di se medesimo, e quella dell'abbondanzia de l'oro e dell'argento, si deve connumerare per uno dell'accidenti propri, del quale si parlerá quando si tratterá dell'accidente commune del trafico.

Conciosiaché dal peso del loro fino ne deriveranno anco i loro proporzionati dati valori, con i quali si potrá tutto ciò sapere, e de' quali pesi e valori minutissimamente si tratterá nelle tariffe a capitolo XXI e nel capitolo XXXIII. Egli è ben vero che il valore del rotto che sará in alcuna moneta delle tassate, cioè meno di un quattrino di esso rotto, non si nominerá in sapere il fino di essa, per esser quasi innominabile ed intassabile per le cause allegate nel capitolo XLI.

E, percioché questa materia, cioè che cosa sia l'ombra ovvero anima, e come l'ombra prenda quel corpo, il quale agli occhi nostri appare che ella abbia, quando talvolta n'appaiono, si tratterá, come in luogo ciò richiedente, nel venticinquesimo canto del Purgatorio, non curo qui di farne piú luogo sermone.

PANFAGO. Mentre dará spaccio alla sua mercanzia. Verrá a voi al tardi o al piú domani, tratterá su questo negozio e, liberato dal peso, tornará quanto prima a Raguggia. MANGONE. Da dove vengono questi schiavi in Raguggia? PANFAGO. Da Segna in Raguggia, e d'indi li portano in diversi paesi. MANGONE. Quanti ne ha portati per vendergli?

E de' quai pesi e valori diffusamente e chiaramente si tratterá nel capitolo XXXIII. Come tutti gli ori giá coniati si possono ridurre a giusta proporzione nel far pagamenti.

Ma il nostro autore gli , fingendo, altra origine: percioché, come apparirá nel quattordicesimo canto del presente libro, egli mostra questo fiume e gli altri infernali nascere di gocciole d'acqua che caggiono di fessure, le quali dice essere in una statua di piú metalli, dritta nell'isola di Creti: e quivi piú a pieno se ne tratterá, e di questo e degli altri.

«Mantovani, per patria, amendui». Mantova fu giá notabil cittá; ma, percioché d'essa si tratterá nel ventesimo canto di questo pienamente, qui non curo di piú scriverne. «Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi». Qui dimostra Virgilio chi egli fosse dal tempo della sua nativitá.

Ed in questo dimostra l'anima dovere esser faticata, percioché essa è dalle passioni, che dalle cose esteriori vengono, gravata e noiata essa, e non il corpo; quantunque ella sia ancor gravata dalle passioni corporali. «Che tratterá», cioè racconterá, «la mente», cioè la potenza memorativa, «che non erra»; e questo dice, percioché si conosceva aver tenace memoria, per la qual cosa non temeva dovere errare nella quantitá nella qualitá.

Si tratterá dunque de le cause accidentali, per posser quelle applicare principalmente nel nostro Regno e in tutta l'Italia, acciò, data comparazione di cose simili e opposite, nelli medesimi accidenti si vegga meglio la veritá. Delle cause accidentali e accidenti propri.

Perciò, avendola per proposizione provata, e che coloro che tengono la contraria opinione debbano essere inviati in Anticira, si tratterá delle cause che ciò possano producere, le quali se divideno in due spezie, cioè naturale e accidentale.

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