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Aggiornato: 1 giugno 2025


Il treno, entrato rapido e strepitoso sotto la tettoia, rallentò improvvisamente la corsa, stridendo per tutte le ferree giunture; la voce del conduttore risonò annunziando il nome della citt

Anna empiva di profenda la greppia e d’acqua l’abbeveratoio. Quando il calore era grande, ella veniva sotto la tettoia a meriggiare. L’asino triturava i fili di paglia tra le mandibole laboriose, ed ella con un ramo fronzuto faceva opera di piet

Fatto si è che quella sera stessa Alberto Varedo chiese ed ottenne la mano di Diana Inverigo. In casa degli sposi. Poco più d'un anno dopo, in una sera fredda di marzo, l'ingegnere Gustavo Aldini scendeva da una vettura di prima classe alla stazione centrale di Torino. I Varedo erano sotto la tettoia ad aspettarlo.

Fuori rombava l'automobile. La signora estrasse la busta col denaro. , va bene disse il dottore ma faremo tutto un conto. Io devo ripassare fra un mese; e respinse la busta con gesto che non ammetteva replica. Alla stazione, sotto la tettoia, era un grigio che mal si vedeva d'intorno: le macchine vi immettevano getti di fumo come nell'ultimo atto della Valchiria.

Egli accese la sigaretta e si appoggiò a uno dei pilastri della tettoia, fumando silenziosamente, immobile, guardando il vagone, fisamente, come se l

Nello sforzo gli cadde il cappello da prete: istintivamente tentò di raccoglierlo, ma si avvide tosto di essere ammanettato ed alzò gli occhi al cielo. Nessuno disse una parola. Pareva che la vita fosse finita sul montatoio. Ciascuno, ravvolto nel proprio dolore come in un mantello, sentiva gli strazii delle famiglie che singhiozzavano sotto la tettoia. In Vagone cellulare.

Il professore tornò ad immergersi nella lettura, fin che a poco a poco, rannicchiatosi in un angolo, s'addormentò per non destarsi che alla stazione di Pisa, al rumore d'una disputa scoppiata sotto la tettoia. Era un collega, l'onorevole Vinciliati, che strepitava per avere un intero compartimento di prima classe a sua disposizione.

Abù-el-Nèmr spostò un lembo di siepe che racchiudeva l'orticello, condusse il cavallo sotto una piccola tettoia poi battè tre volte le mani. La porta della capanna si aprì lasciando vedere un gran fascio di luce, poi si rinchiuse dietro lo scièk. Medinek, disse Notis, volgendosi al compagno. Chi abita in quel tugurio? Non lo so, rispose il guerriero. Una volta quella capanna era deserta.

Allora il signore alzò lentamente e come a malincuore il cristallo. Intanto un lento moto avvertiva che il diretto, forse, stava per partire: uscì dalla tettoia, infatti.

Uscito insieme con uno dei padrini avversarii, rasentò il muro sotto la tettoia e svoltò alle spalle della casa, in un largo campo che si vedeva rinchiuso sui margini da tre file di salci spennacchiati.

Parola Del Giorno

s'alceste

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