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Aggiornato: 4 giugno 2025


Un istante di silenzio, il vecchio tace, Donato nasconde la testa fra le mani disperatamente.

Si tace di tutto il resto dello scritto, ch'erano gli appunti per un discorso sulla rivoluzione francese, e si afferma che il deputato di Catania professa ed approva il regicidio.

S'accende la luna: mezza luna, scema a destra, sbiadita, oleata.... Per compagna le pende vicino una stella, la punta di un dardo arroventato, che scocca raggi all'innanzi.... Chi sono io?... Chi sono!... Tutto tace.... Il mare ha coscienza di questa sua poesia? e il cielo?...

Non potendo andare dalla famiglia, come fra Cristoforo, a domandarle perdono, le mandò una lettera bagnata delle sue lagrime. La famiglia mi ha perdonato, il parroco del mio paese lo ha fatto sapere a tutti dal pulpito, ma il governo tace ancora. Ah, è duro il governo coi poveri condannati! Una volta che siamo pentiti dovrebbe permetterci di riabilitarci.

La duchessa pianta fitti gli occhi addosso all'abate per comprendere netto il valore di quello scipito complimento, e tace. Roberto risponde: Giacchè dunque il santo padre conosce come noi fossimo stati tirati pei capelli a questa guerra, perchè piuttosto a noi si dirige che al principe?

Il Parlamento non può avere in potenza maggiore d'iniziativa che non ne ha la monarchia, dalla quale discende e dipende. La monarchia non può compire la nostra Rivoluzione nazionale: non lo può quindi, per conseguenza logica, il Parlamento. E il Parlamento lo sa: però ne tace e vorrebbe che il Paese la credesse compita.

Così, dalle buie catapecchie, nascono le eterne religioni; così la sapienza degli uomini cade a ginocchi e tace davanti al sogno d’un’adolescente.

Lei è così. È una malattia come un'altra. Vuole un bene dell'anima al suo Sandro e non osa dirgli una parola. Tace per paura di disgustarlo; e sopporta le angherie di quell'altra. La Nunziata alzò la spalle e ripensò senza esporsi: «Ci avr

Il circo tace.

E io: <<Tanto m'e` bel, quanto a te piace: tu se' segnore, e sai ch'i' non mi parto dal tuo volere, e sai quel che si tace>>. Allor venimmo in su l'argine quarto: volgemmo e discendemmo a mano stanca la` giu` nel fondo foracchiato e arto. Lo buon maestro ancor de la sua anca non mi dipuose, si` mi giunse al rotto di quel che si piangeva con la zanca.

Parola Del Giorno

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