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Abbiamo combattuto e combatteremo i traviamenti e peggio della Internazionale e de' suoi copisti in Italia; ma perchè, oltre all'amore innato del Vero e del Bene, ci sprona il convincimento ch'essi falsano il moto operajo e ne indugiano il giusto trionfo. Il moto ascendente delle classi artigiane costituisce uno dei principali caratteri dell'Epoca nuova che invochiamo e alla quale cerchiamo una iniziativa in Italia perchè non è da trovarsi altrove. Noi non aspettammo per dichiararlo le inattendibili promesse dei socialisti francesi o le selvaggie ire odiatrici, e per questo impotenti al bene, dell'Associazione che ha centro in Londra. Dal primo impianto della Giovine Italia fino alle nostre ultime manifestazioni, la causa degli Operaî fu nostra e la immedesimammo col moto nazionale italiano. Attraverso ormai quaranta anni d'apostolato insistemmo a ripetere che una Rivoluzione non è legittima ne può esser durevole se non congiunge la questione sociale colla politica, se non trasforma sulla via del Progresso e nei limiti del possibile l'ordinamento economico, se non migliora, senza danno o ingiuria ad altrui, le condizioni del lavoro, dei produttori. Proponemmo come mezzi transitorî l'educazione Nazionale uniforme; instituzioni capaci di prevenire ogni esempio di corruzione che venga dall'alto; un sistema economico fondato sul risparmio, sull'aumento delle sorgenti di produzione, sull'appropriazione di parte del danaro pubblico e dei beni da incamerarsi ai bisogni degli operaî industriali e agricoli; un ordinamento di tributi che non graviti direttamente o indirettamente sul necessario alla vita; imprese nazionali dirette a conquistare alla produzione i quattro milioni d'ettari di terra italiana oggi incolta, a creare colle colonizzazioni volontarie una nuova classe di piccoli proprietarî e dare al paese le forze produttrici ch'oggi emigrano in cerca di lavoro a lontani lidi stranieri; e additammo ultima soluzione del problema da conquistarsi lentamente, progressivamente, liberamente, la sostituzione del sistema d'associazione del capitale e del lavoro e dell'equa partecipazione di tutti i produttori ai frutti del lavoro, all'attuale sistema del salario. Ajutammo come era in noi e gli operaî, che non sono sofisti ingrati, non lo dimenticano l'impianto delle societ