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Aggiornato: 28 giugno 2025


FLAMMINIO. È possibil, però, ch'io sia tanto fuor di me e mi stimi poco ch'io voglia amare a suo dispetto costei e servir chi mi strazia, chi non fa conto di me, chi non mi vuol pur compiacer sol d'uno sguardo? Sarò io da poco e vile ch'io non mi sappi levar questa vergogna e questo strazio da dosso? Ma ecco Fabio. Or ben, che hai fatto? LELIA. Nulla.

Ingiusta al pari de la tua miseria È la miseria mia: Mi trascina con te l’Ineluttabile A una stessa agonia: Sol tu, cui fame insazïata strazia, Lo gridi, il tuo dolor: Io, pianti e febbri soffocando, muoio Per nostalgia d’amor!... Casette bianche sfavillanti al sole Con le finestre aperte e ai piedi il verde, Come lento su voi l’occhio si perde, Casette bianche sfavillanti al sole!...

Immenso, orrendo Ne la vittoria sua Teuta procede, E i vinti eroi, che maledían morendo, Strazia co'l ferro, e calpesta co'l piede. Piega intanto il vessil franco, e tremendo Piega, e fiammeggia, e n'ha stupor chi il vede; Piega, si avvolge, al suol lento declina Qual cometa, che volga a la marina.

Come giovine e bianco il flessuoso Mio corpo, e come snello! Or lo disfiora il cupido, bramoso Bacio del tuo coltello. Suvvia, taglia, dilania, incidi e strazia, Instancabile e muto. Delle viscere mie godi, e ti sazia Sul mio corpo venduto!... Fruga, sinistramente sorridendo. Che importa?... Io son letame. Cerca nel ventre mio, cerca l’orrendo Mistero della fame!...

Il polso e il braccio sul piccon si strazia, cedon le fibre all’ìmprobo lavoro. Quando il terren sar

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dell’esule

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