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Aggiornato: 18 maggio 2025
Damiano aveva speso gran parte di quel dì per iscoprir le traccie di coloro, che insidiavano sua sorella: poichè, sebbene non gli fosse noto ancora il tristo viluppo della macchinazione, pur sospettava fortemente che le persone da lui spiate la sera innanzi fosser capaci d'un delitto. Gli premeva dunque più di tutto di ritrovar quel prete da cui aveva potuto gi
Il generale Urban a sua volta, rinforzato da due nuove brigate (Augustin e Scoffgotsche) che facevan montare le sue truppe a ben diecimila uomini, aveva preso posizione difensiva fra la strada medesima e l'altra più settentrionale che da Cavallasca per San Fermo piomba su Como; e colla sinistra dietro il Lura tra Brebbio e Breccia, il centro a San Fermo, la destra al Prato di Porè sul lago, si preparava a sostenere l'assalto. Se non che, male esperto delle abitudini tattiche di Garibaldi, egli se l'aspettava nel piano, alla sua sinistra e quindi per rinforzare questo punto aveva malaccortamente indeboliti gli altri. Garibaldi invece aveva l'occhio fisso ai monti; sicchè giunto ad Olgiate arrestava la colonna, metteva in posizione tutto il primo reggimento sì da far credere si preparasse allo assalto, tenne a bada il nemico per più ore, e allo scoccar del mezzogiorno, coperto dal reggimento Cosenz, voltava repentinamente a sinistra per gli erti viottoli che salivano a Geranico al Piano ed a Porè; e giungeva a Cavallasca in faccia a San Fermo. Quivi, spiate dal campanile di Cavallasca le posizioni nemiche, Garibaldi stabiliva prontamente il suo piano di battaglia e ne ordinava con pari celerit
Voi spiate gli andamenti dei vostri padroni, ed è gran male; voi interpretate alla rovescia le loro intenzioni, e questo è peggio. Andate dal mio maestro di casa; fatevi pagare l'annata intera, e spogliate la mia livrea; stasera non avete a dormire in palazzo .
Guido stette taciturno un tratto a contemplare quella statua vivente della meditazione, e indovinando i tristi pensieri che le ingombravano la mente, si fece daccanto a lei, parlandole in tal guisa: Sì, la Caterina Stella. Eccola lì, dietro questa parete sottile, tra quattro assicelle di quercia. Oltrepassate questo muro, spiate tra le fessure di quelle tavole cogli occhi della mente, e la vedrete, la Caterina Stella, il cui casato era così leggiadro tema di bisticci, foggiati a complimento. I suoi capegli d'oro, pari a quelli di madonna Laura, cantati da nuovi Petrarca, dipinti da un altro Simon Memmi, sono l
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