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La servetta si chinò, sospirando, e la raccolse. Che gli devo dire? Che voglio subito la risposta. E... se è vero... Se è vero?... Se è vero quello che si dice... Che volete la risposta a quello che gli avete scritto e se è vero quello che si dice. Così. Ora va. Ti ricordi? Alle partenze. Chiamalo fuori dell'ufficio.

Lei è destinato ad essere più felice di me, e perciò a vivere di più disse e guardò a lungo la sua piccola Pina. Poi sospirando aggiunse: Tutto il mio mondo è qui, in questi quattordici chili di carne! Qui stanno tutte le leggi della vita, per me! Era sera oramai. Mise alla Pina la berretta di lana e la mantellina.

Tu dunque non ammetti secondi amori?... io le chiedeva. No... mi rispondeva sospirando, non sono che ripieghi.... Allora perchè mi hai sposato? È stata forse una follìa... prodotta anche questa dal primo amore che ne fa tante!... forse sar

Io ti aspettava. Davvero? gridò Regina, sfolgorante di gioia. Magari! Credi tu che io avrei vissuto sessant'anni per non imparar nulla? Ti aspettavo. Perchè allora non mi avete chiamata prima? Perchè io non aveva bisogno di te; e perchè io era sicuro che tu saresti venuta quando avresti avuto bisogno di me. Sempre lo stesso! sclamò Regina, sospirando.

Il signor Ambrogio era un uomo serio, semplice, buono; ma ci pativa d'essere sordo, e non potè a meno di sentirsi lusingato da quelle parole. È proprio una vera signora! pensò tra . Nora aveva tenuto fin allora sulle sue ginocchia un grosso fascio di carte: l'estratto, il riassunto dei bilanci fatti dal Vigliani: diventando seria, malinconica, sospirando, li porse al signor Galli.

Padre d'Ebro, vi siete voi giammai preoccupato della situazione del mio regno? Sire, dopo il regno del cielo di cui mi sforzo appianare la via a V. M., e cui mi arrabatto a conquistare per me io non ò che un pensiero: la grandezza, la pace, la sicurezza... e la buona direzione del reggimento di V. M. nelle viste del Signore. Io sono vedovo, padre mio sclamò il re sospirando.

Poi ch’ebbe sospirando il capo mosso, «A ciò non fu’ io sol», disse, « certo sanza cagion con li altri sarei mosso. Ma fu’ io solo, l

In quanto al signor Niso... Il signor Niso lo salutava sempre, ma poi se ne scusava, sospirando, colla moglie, che non voleva vergogna! e lo strapazzava per quella sua debolezza. Invece don Vincenzo soffriva una gran paura del Frascolini, e quando usciva dalla canonica, faceva sbirciare dal nonzolo se lo scorgeva sulla piazza, e se c'era, sgattaiolava dalla porticina di dietro.

Lo hai amato.... e lo ami sempre.... disse Giovanna, seguendo a modo suo il filo di quello strano discorso. Bella cosa, amar sempre.... ed essere amata! Perchè non lo sposi? Non posso; rispose Beatrice Bovadilla, con accento di profonda tristezza. Non puoi? E chi lo impedisce? Posso io esserti utile? No, mia signora; mormorò Beatrice sospirando.

Fathma! Fathma! mormorò egli sospirando. Tu hai fatto nascere nel mio cuore una passione che canceller