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Aggiornato: 3 maggio 2025


Dite pure stravaganze; rispose il capitano Fiesco. Tutto sopporterò di buon grado, fuorchè la taccia di debolezza e vilt

Se poteste sentire come mi si conficcano più addentro i chiodi delle tempie!.... Vorrei non poter pensare! Soltanto non pensando avrei un po' di requie!.... Ma ci accostiamo alla fine. Sopporterò questa tortura; voi troverete un rimedio per addormentarmi il pensiero.... C'è un rimedio? Ah!... Benissimo! Vivevo di odio, di gelosia, di amore sfrenato.... Avrei voluto fuggire lontano, ma non potevo.

Bisogna che tu abbia molto coraggio; bisogna che tu non pensi più alle cose che hai dette.... Pensa a Maria, a Natalia.... Io ho accettato questo castigo. Per tutto il male che ho fatto, forse meritavo questo castigo. L'ho accettato; lo sopporterò. Ma è necessario che tu viva.

Annetta cedendo alla sua natura piuttosto collerica, serrando i pugni e colla schiuma alla bocca. Ah! il miserabile esclamò lo sciagurato, E adesso dove si trova? Se lo sapessi, sarei qui? Egli è partito con la fanciulla che io amava ed ha sposata. Queste parole furono la scintilla che diede il fuoco alla mina. È troppo, troppo gridò Maria come pazza ed io non sopporterò l'inganno tesomi.

³⁹⁶ Iulian., 312, 7 sg. Fin qui ha parlato il retore. Ora, entra in scena l’amico che, con accento di sincera commozione, esclama: «Ma, se io mi esamino, per constatare come sopporto e sopporterò la tua partenza, sento di essere tanto addolorato, quanto lo fui la prima volta ch’io dovetti abbandonare il mio educatore. Poichè, in un attimo, ecco di tutto mi ritorna la memoria, della comunanza dei travagli, che, a vicenda, insieme sostenemmo, della semplice e pura consuetudine, della schietta e saggia conversazione, della nostra associazione in ogni bella impresa, del nostro eguale ed inflessibile aborrimento dei malvagi, così che noi vivemmo, vicini l’uno all’altro, nell’eguale disposizione d’animo, amici uniti nei costumi e nei desideri. E, insieme a tutto ciò, mi ritorna in mente il verso d’Omero

Se perdonate voi, non perdono io; e non sopporterò certo che vi si abbia indegnamente giuocata e trattato me come uno sciocco.... Chi crede dunque che io mi sia colei? Perchè non mi vendicai prima.... Vedete che cosa si ottiene a perdonare? Egli era alteratissimo. Calmatevi, don Francesco. No, no. Ve ne prego, riflettete.... No, donna Livia, non mi tratterrebbero le catene. Ed escì a precipizio.

Parola Del Giorno

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