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Aggiornato: 18 maggio 2025


Nessuno meglio di lei comprese ed amò i vagabondi per i sentieri dell’utopia, i ribelli alle solite quattro pareti con le solite quattro sedie intorno alla tavola, i sognatori per i quali la strada è preferibile alla casa, la scorciatoia alla strada, il bosco alla scorciatoia, le stelle dei cieli ai comignoli dei tetti: gli evasi dall’equilibrio comune, i rappresentanti del libero istinto, che non conosce accetta catene.

Era meno grande d’un Profeta l’uomo che col suo petto aveva sbarrato la via ai suicidi, ai vigliacchi e ai disperati d’Israele? l’uomo che aveva inondato di poesia e di luce i Ghetti dove si piange e si muore? O esteti desiderosi di gioia, non anelava ad un’opera di letizia e di bellezza l’affanno di questo uomo moderno? O genî che avete l’anima torturata da un grande ideale; o genî che conquistaste le altezze del pensiero e della vita, non riconoscete che questo spirito è degno d’entrare nella vostra piccola schiera perchè soffrì e si consumò per un sogno d’amore e di giustizia? O pezzenti di tutte le terre, o poeti e sognatori di tutte le epoche, quest’uomo del nostro sangue ha accarezzato per i suoi fratelli dolenti la libert

¹ Forse la defunta madre di Alfredo?? Siccome credono i sognatori fantastici!!

D’un tratto la buona ventura che assiste gli scapoli ed i sognatori venne spontaneamente in mio soccorso. O fu per caso un’allucinazione?... Come potrei dirlo? Fatto sta che improvvisamente vidi Pastora Imperio, la terribile danzatrice di «Olè», ritta e ferma contro l’invetriata.

Quelli che così parlano sono convinti di annientare colle loro apostrofi i sognatori.

Alla notte ebbe la febbre, la febbre terribile che assale una volta sola nella vita dei disgraziati sognatori d'arte e di poesia, la febbre dell'avvenire che accelera il corso del sangue impoverito dagli stenti, quando recisi i fili inargentati delle illusioni si volge la prima volta l'occhio all'intorno e si scorge la terribile solitudine che accompagna i passi della miseria.

Noi due siamo rimasti, in disugual modo, sognatori ostinati, diceva Bissi sorridendo malinconicamente. Il mondo è dei violenti. C'è violenza e violenza, risposi. Io preferisco quella che adopriamo noi, tu più di me. È la più sicura. Ci eravamo dilungati troppo. Una carrozza vuota ci veniva incontro. La fermai.

Ma questa frase ore d'inchiostro le faceva l'effetto di un gran buco nero nero, dove precipitassero Paolo Spada e l'amor suo, donde ella non potesse cavar più fuori l'amante, l'amore. Giacchè la paura più umile, più comune, che la teneva sempre, che la tormentava in segreto, era che Paolo Spada l'amasse poco, o non l'amasse punto. Non sapeva, ella, per quale paese dei sogni egli partisse, in queste sue ore tetre; neppur supponeva che vi fosse un immenso, interminabile, infinito paese dei sogni dove se ne vanno le anime dei poeti, degli artisti, dei sognatori: ma intuiva, così, semplicemente che Paolo Spada era ben lontano, lontano da lei e dal suo amore in quei momenti, e che quel corpo, abbandonato fra i cuscini, quel volto smorto e chiuso non avevano sentimento, volont

Era bella; di quella bellezza fantastica che i poeti, eterni ed ingenui sognatori, hanno immaginato per ingemmare la fronte della Musa. Posi il mio labbro presso al suo labbro, rattenendo il respiro per non destarla.

Io vengo a te, Vulcano, e mi burlo delle tue furibonde sghignazzate da ventriloquo. Credimi: io non sono in tua balìa! Vorresti, lo so, imprigionarmi nelle tue reti di lava, come fai con i giovani sognatori ambiziosi quando affrontano sui tuoi fianchi l'orribile tristezza dell'enorme tramonto che si sganascia a ridere a crepapelle, talvolta, in un gran terremoto! lo non temo i simboli, le minacce dello spazio che può a piacer suo seppellire le citt

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