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Aggiornato: 13 luglio 2025


E tonderò la mia liscia capigliatura, e stringerò nel cordone del saio monástico le snelle mie reni che saziarono il piacere delle gloriose cortigiane. Il piede mio sottile, uso a ben reggersi nelle piccole staffe delle selle di peso leggero, patir

La facciata è sur una piccola piazza, dalla quale si può abbracciare collo sguardo una parte dell'immenso edificio; dagli altri lati, ricorrono strade tortuose e strette, che impediscono la vista. Da tutti i punti del tetto smisurato s'alzano guglie snelle e graziose, sopraccariche di ornamenti di color calcareo fosco, sporgenti oltre i più alti edifizi della citt

Le modiste e le sarte di Milano, con arte elegante, ne avevano fatto spiccare le grazie native della persona, mettendo in rilievo le forme agili e snelle. Il bruno delle vesti dava gran risalto alla delicatezza del volto ed una certa gravit

Era questi un bel giovinotto sui venticinque o ventisei anni, alto di statura, di forme snelle, eleganti ed insieme vigorose. Il colorito della sua pelle era d'un bronzo alquanto carico con riflessi rossigni, la faccia piacevolissima, maschia, ardita, con due occhi che brillavano d'un fuoco selvaggio e d'indomita fierezza e lunghi baffi neri.

dico con l'ale snelle e con le piume del gran disio, di retro a quel condotto che speranza mi dava e facea lume. Noi salavam per entro 'l sasso rotto, e d'ogne lato ne stringea lo stremo, e piedi e man volea il suol di sotto. Poi che noi fummo in su l'orlo suppremo de l'alta ripa, a la scoperta piaggia, <<Maestro mio>>, diss'io, <<che via faremo?>>.

A Charing Cross Valeria e Edith, graziose, snelle e timide, li aspettavano. Valeria, alla vista del suo vecchio zio Giacomo, gli si gettò con latina espansivit

Spacco, sfondo e incendio la tediosa atmosfera di Scandiano con un discorso ai bombardieri e una susseguente discussione sul futurismo col generale Sacchero. Dormo male a Scandiano, assillatissimo dal desiderio di conoscere presto la bella blindata che mi aspetta, le sue forme snelle e il suo cuore carburante. Ma la mia propaganda futurista e quella degli amici Marchi e Francesco Flora sembrano aver gi

dico con l’ale snelle e con le piume del gran disio, di retro a quel condotto che speranza mi dava e facea lume. Noi salavam per entro ’l sasso rotto, e d’ogne lato ne stringea lo stremo, e piedi e man volea il suol di sotto. Poi che noi fummo in su l’orlo suppremo de l’alta ripa, a la scoperta piaggia, «Maestro mio», diss’ io, «che via faremo?».

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