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Scorsero due placide settimane, senza avvenimenti nuovi. Ambra mi credeva sempre una donna, ed a me conveniva il lasciarglielo credere per non isgomentarla d'un tratto e per non perdere nulla della sua lieta famigliarit

Scorsero le settimane, e l'orrore della disperazione si trasformò a poco a poco in un dolce sentimento che il cuore conserva, e gli diventa sacro. Sant'Aubert al contrario, s'indeboliva sensibilmente, sebbene Emilia, la sola persona che non lo abbandonasse mai, fosse l'ultima ad accorgersene.

Si rappresentava alla Pergola Ivanhoe del Maestro Pacini e il ballo scritto espressamente in occasione del fausto imeneo, col titolo: I Viaggiatori all'Isola d'Amore. Poche settimane innanzi vi si era eseguito il Crociato in Egitto, del «celebre maestro sig. Barone Meyerbeer».

Questo giuoco andava da più settimane, quando avvenne un caso che diede una grande rinfiammata alla passione di Enrico. Nan

Varedo s'era proposto di rimanere a Torino tre settimane. Senonchè, alla fine della seconda, gli capitarono da Roma delle lettere che lo sollecitavano ad affrettare il suo ritorno. Il ministero era vacillante, l'opposizione a cui Alberto apparteneva non disperava di assestargli un colpo mortale anche prima delle vacanze, o almeno d'indebolirlo in modo da rendergli difficile la vita a novembre.

Da oltre a due settimane egli l'aveva lasciata pallida, malaticcia, simile a una pianta che intristisce miseramente, e dopo d'allora non era stata mai bene, mai egli aveva ricevuto da Diana o dalla signora Valeria una lettera che gli concedesse d'aprir l'animo a liete speranze.

studiavo. Le finestre davano su la corte. Un vecchissimo cavallo di mio padre vi camminava tutta la mattinata. James lo teneva per la briglia. Si chiamava Ramir. Aveva, credo, vent’anni. Era stato il preferito hunter di mio padre, e gloriosamente aveva galoppato per tutta la contea. Negli ultimi anni lo attaccava qualche volta il fattore al suo barroccio, per farsi condurre ai mercati vicini; ma ora il barroccio stava nella rimessa con le stanghe all’aria, carico di ragnateli. Piuttosto che vendere Ramir, mio padre si sarebbe fatto amputare un braccio. Benchè non l’adoperasse mai, James doveva tutte le settimane lucidare la vecchia sella. Così, a furia di strofinarla, si era spelacchiata. E Ramir, ben satollo di fieno maggengo e di avena soffice, calpestava i ciottoli della corte, cacciandosi via le mosche. Io gli portavo zucchero e pane; Ramir, col suo muso bianco, mi sporcava di schiuma le camicette. Quando giungeva il diacono Ralph per impartirmi la sua lezione, sempre udivo il vecchio James dirgli:

La vecchiaia è per stessa una brutta malattia.... Con tutto ciò, Iddio m'aiuta.... Vedete: lavoro.... Fate male, Prè Letterio, ad affaticarvi. Che volete? Non posso farne a meno. Poi i miei poverelli avevano bisogno di me. Da due settimane non avevo potuto muovermi di casa. Dovevo bene, appena ne ebbi il modo, riparare a tanti giorni perduti. Benedetto voi, siete sempre eguale.

Quindici giorni in casa sono peggio che la morte, per un giovanotto; ma il poter uscire, dopo quei quindici giorni, gli è come una risurrezione. Il ferito aveva ricevuto in quelle due settimane moltissime visite; ma quel via vai di persone, le quali facevano tutte la stessa dimanda, non aveva certamente potuto divertirlo molto.

Il cavalierino però ebbe, tra e , a tremare per settimane parecchie: egli almeno in segreto rendeva giustizia a medesimo. Trovò buon consiglio di mutar aria per alcun tempo; e un viaggetto di piacere, fatto col consenso della famiglia della sposa, lungo le romantiche sponde del Reno fino a Baden, e due misere migliaia di franchi lasciati col