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Aggiornato: 20 maggio 2025


Costume generale è, di tutte le cose meritamente da aver care, il discreto uomo non tenerle in piazza, ma sotto il piú forte serrame c'ha nella sua casa, e con grandissima diligenza guardarle, e ad alquanti suoi amici, ma a pochi e rade volte, mostrarle; e questo fa, accioché il troppo farne copia non faccia quelle divenire piú vili.

Lo terzo, che di sopra s’ammassiccia, porfido mi parea, fiammeggiante come sangue che fuor di vena spiccia. Sovra questo tenëa ambo le piante l’angel di Dio sedendo in su la soglia che mi sembiava pietra di diamante. Per li tre gradi di buona voglia mi trasse il duca mio, dicendo: «Chiedi umilemente che ’l serrame scioglia».

Ed è questa via ampia, a farne chiari agevol cosa essere il peccare, e quello essere assoluto da ogni strettezza di regola; il che delle virtú non avviene, le quali sono ristrette e limitate dalli loro estremi. L'essere senza alcun serrame, ne mostra assai chiaro in ogni ora, in ogni tempo essere a ciascuno, volendo, possibile d'entrare nella via della morte, ed andare ad eterna perdizione.

Lo terzo, che di sopra s'ammassiccia, porfido mi parea, si` fiammeggiante, come sangue che fuor di vena spiccia. Sovra questo tenea ambo le piante l'angel di Dio, sedendo in su la soglia, che mi sembiava pietra di diamante. Per li tre gradi su` di buona voglia mi trasse il duca mio, dicendo: <<Chiedi umilemente che 'l serrame scioglia>>.

No, per la tua dannazione, tu non la salvi; ruggì il furibondo. Tu fai un regalo a Tommaso Sangonetto. Ma se tu credi che questo serrame possa arrestarmi.... E smesso di urtare nell'uscio, Giacomo Pico ficcò le dita tra il catenaccio e la parete, cercando di schiantare la staffa piantata nel muro. Un regalo!.... al Sangonetto!.... ripetè macchinalmente la Gilda. Che hai detto Giacomo?

Lo terzo, che di sopra s’ammassiccia, porfido mi parea, fiammeggiante come sangue che fuor di vena spiccia. Sovra questo tenëa ambo le piante l’angel di Dio sedendo in su la soglia che mi sembiava pietra di diamante. Per li tre gradi di buona voglia mi trasse il duca mio, dicendo: «Chiedi umilemente che ’l serrame scioglia».

Avendo adunque riguardo a parte delle parole scritte sopra la porta, la quale l'autor discrive, e alla ampiezza di quella, e similmente all'averla senza alcun serrame trovata, possiam comprendere quella essere la via della morte; conciosiacosaché il Nostro Signore dica nell'Evangelio: «Intrate per angustam portam, quia lata et spatiosa via est quae ducit ad perditionem, et multi sunt qui intrant per eam»; e cosí per questa via il peccato ne mena a dannazione eterna.

Se Dio accoglie la preghiera, sotto qualunque nome gli sia rivolta da creature infelici, per fermo doveva udir quella. Ma invano ella pregava. Un urto poderoso schiantò il serrame che riteneva l'uscio alla parete. Il vento che s'ingolfò nella camera avvertì la povera donna che ogni sua speranza era perduta e che il nemico era giunto l

Lo terzo, che di sopra s'ammassiccia, porfido mi parea, si` fiammeggiante, come sangue che fuor di vena spiccia. Sovra questo tenea ambo le piante l'angel di Dio, sedendo in su la soglia, che mi sembiava pietra di diamante. Per li tre gradi su` di buona voglia mi trasse il duca mio, dicendo: <<Chiedi umilemente che 'l serrame scioglia>>.

Li occhi a la terra e le ciglia avea rase d'ogne baldanza, e dicea ne' sospiri: <<Chi m'ha negate le dolenti case!>>. E a me disse: <<Tu, perch'io m'adiri, non sbigottir, ch'io vincero` la prova, qual ch'a la difension dentro s'aggiri. Questa lor tracotanza non e` nova; che' gia` l'usaro a men segreta porta, la qual sanza serrame ancor si trova.

Parola Del Giorno

boraccini

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