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Aggiornato: 1 giugno 2025


Gli amici lo chiamavano il Bello, e tale pareva alla signora Momina; la quale si reputò la più avventurata femmina del quartiere, quando si fu avveduta che quel giovinotto era tutt'occhi per lei, e che alla notte andava a farle la serenata col suo malinconico strumento a manticino.

E per ottenere tale intento passò parola con alcuni membri del Municipio e con pochi altri fidati amici perchè nel giorno fissato per la inaugurazione dell'asilo, si improvvisasse una bella serenata al Sant'Angelo, con la banda comunale: sarebbe questa una dimostrazione di gratitudine per l'atto generoso da lui compiuto e in pari tempo un festeggiamento per la onorificenza da lui ricevuta.

L'orchestra si ferma per fare agli ufficiali una serenata, sotto la gesticolazione frenetica del più fantastico direttore d'orchestra.

I musici castrati e que' da razza incominciaron poi la serenata. Turba non s'udí mai cotanto pazza, di voce fastidiosa e sgangherata. Matteo poeta è per tutto, e schiamazza perché la poesia fosse lodata. Pareva scritta dal fine al principio, siccome l'orazion di sant'Alipio.

I vaporetti, le barche, raccolte per la serenata, tornando a riva passarono dinanzi a la casetta dello scoglio. La luce dei palloncini colorati entrò nella camera dell'inferma illuminandola fantasticamente. Presso il letto, suor Teresa, inginocchiata, con la testa nelle mani, pregava. Il medico, con il capo sporgente sopra la malata, ne spiava con ansia il respiro ormai regolare.

Non sentivano nemmeno la banda di Primarole che dopo aver accompagnato Sua Eccellenza alla stazione, era ritornata alla villa, per fare una serenata al duca di Casalbara e intonava maestosamente sotto le suo finestre: Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta....

E col tossico sulla bocca, ridendo verde, il pretaccio continuò per lunga pezza sul tono istesso, anche facendo presente come quello gli paresse proprio il caso di preparare al Sant'Angelo una sonorissima sdrondenade, cioè quella serenata burlesca e fragorosa che per antica costumanza popolare, assai diffusa nelle campagne del Friuli, si fa a' vedovi quando vanno a nuove nozze e talvolta a' vecchi, che passano a matrimonio.

Tre di questi ingegni poderosi furono adunque tirati avanti, per comando del capitano generale, e il buon mastro dei bombardieri li fece collocare di fronte al castello. Altri ne furono piantati presso, ma di minor mole, detti cerbottane e falconi, e la mattina del 10 di gennaio incominciò la serenata, come il Picchiasodo la chiamava, in quel suo stile faceto che i miei lettori conoscono.

Questo sorriso voleva dire; Grazie della gentile serenata; voi avete parlato col cuore nella voce del vostro magico strumento.... Lord From non seppe interpretare il senso di questo delizioso ed eloquente sorriso, ma rimase in piedi, astratto, confuso al punto, che non sentì il primo tac-tac del direttore. Tutti si mettono a posto: si fa un gran silenzio.

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