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Aggiornato: 19 giugno 2025
Era la sua grande serata, la festa trionfale che aveva sospirata così lungamente, e la contessa, bella naturalmente della persona, bella della sua contentezza, voleva essere inappuntabile nella terza bellezza della sua acconciatura. Donde si vede che Matilde si atteneva fedelmente al vecchio dettato: omne trinum est perfectum.
Era veramente ancora presto, non avevo sonno. Pensai di finire la serata leggendo quietamente, ma non trovai subito il libro che cercavo e mi indugiai un poco intorno alla musica, decisa tuttavia a non suonare per non svegliare Alessio. Volli continuare il mio ricamo ma sul gomitolo non c'era quasi più seta.
Un ubbriaco, in una calle stretta, parlava e gesticolava da solo. Non gli tornava il conto della serata e nominava alcuni uomini illustri della citt
Dalla famosa serata dell'8 marzo 1910 al Teatro Chiarella di Torino, dove, al fianco del poeta Marinetti lanciammo il nostro primo manifesto della Pittura futurista contro migliaia d'avversari, noi abbiamo molto combattuto, molto conquistato e intensamente lavorato!
Dunque, capisci, mi trovai imbarazzato. Ricordo benissimo: era una serata di maggio... no, di giugno, con un plenilunio maraviglioso. Il padre, la madre, la cugina e gli altri due amici che li accompagnavano salivano per via Quattro Fontane dalla parte del marciapiede inondato dal lume di luna; noi due, invece, dalla parte dell'ombra delle case, che tagliava quasi a mezzo la via. Improvvisamente ella mi disse: Tra una diecina di giorni parto. Per Lione? domandai (Aveva un fratello col
La masticò un tratto fra i denti, quindi balzò in piedi con piglio d'insofferenza. Vadano in malora gli amanti!..... esclamò. E le amanti! soggiunse, ma più sommesso, come chi senta di dire una mezza bugia a sè stesso. Quella per fermo era serata di musica! Il teatro Carlo Felice quella sera aveva faccia di legno.
Il duca viveva molto a Torino, allora capitale del regno, e nelle sue corse a Borghignano era un miracolo se interveniva ad una serata di sua madre. Quelle riunioni informate al più austero cerimoniale lo seccavano cordialmente. Ancora, dunque, egli non conosceva affatto la signorina Maria.
La serata a benefizio di Giselda Szeleny venne finalmente, per accrescer le cure e l'ansiet
E lì fra carezze e baci e mille moine da gattina, essa circondandogli il collo colle braccia nude, che gli faceva ammirare e baciare, fissando sempre lei il numero dei baci, confidava al marito tutte le dichiarazioni ricevute durante la serata.
Prostituire sistematicamente tutta l'arte classica sulla scena, rappresentando per esempio in una sola serata tutte le tragedie greche, francesi, italiane, condensate e comicamente mescolate. Vivificare le opere di Beethoven, di Wagner, di Bach, di Bellini, di Chopin, introducendovi delle canzonette napoletane.
Parola Del Giorno
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