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Aggiornato: 21 giugno 2025
Io m'affacciavo alla finestra, a quando a quando, per sentirti, o Mare, mormorare inviti a indefiniti passanti, come donna in un trivio...
Come rispondi a sproposito, certe volte!... Dovresti sentirti orgogliosa di tuo marito... Lo sono tanto, ma... Dovresti essere felice solamente per lui e con lui, non dovresti domandare, non cercar più nulla, non pensare più ad altro, dovresti sentirti gelosa contro tutto ciò che potesse togliertelo per un'ora soltanto, che... Oh! oh! quale entusiasmo, mammina cara!
Nasella a Sperongiallo Galbiate, 10 dicembre. Due righe per dirti che sto bene e che ieri, frugandomi col becco tra le piume posteriori, ho veduto che le mie carni hanno acquistato il candore della neve. Sei contento? Mi par di sentirti, briccone!... glout-glout.... Eh! convien darsi pazienza!
Oh babbo interruppe il giovane tu non sai che male mi faccia a sentirti a parlare così.... tu mi lasci ciò che vale più della fortuna di un Rothchild; mi lasci l'esempio della tua vita, della tua energia, della tua probit
O piovra smisurata dai tentacoli bianchi, tu tremi al sentirti stringersi intorno a te la vastissima rete delle rotaie scintillanti con tutti i loro tramvai, anelli multicolori che la sera s'adornano d'alghe verdi e di coralli.... Tu piangi sulla tua sorte, cattedrale arenata in mezzo al chiassoso tumulto della più grande stazione del mondo?... Ah! ah! Verr
O modesto filosofo, Che giunto a quarant'anni, Fra l'incessante turbine Di miserie e d'affanni, Vivi solingo e povero, E nel tuo cor securo Sotto l'usbergo del sentirti puro, Di' qual è dunque il tramite Che al sepolcro conduce E cui conforta il raggio D'inestinguibil luce? Dimmi, come si vincono Queste umane tempeste, Che fan le genti o torve, o tristi, o meste?
Tu hai buona lingua; io, non fo per dire, ho buone braccia, e se ardisce far l'omo, lo concio come va. Bravo, Giuliani! Ma se lo dicevo io, che mi piaci più quando operi.... Vuoi sentirti a ripetere che mi piace il tuo canto? Non lo sperare. Contini! Ma andiamo, che il merlo non ci abbia a sfuggire.
Io vengo, peregrin, perché ti sento piangere e sospirare e con lamenti esprimer non so che di acerbo e reo; tal che spesso, a sentirti, ancor da lunge mi muovo tutta dal capo alle piante, sol di pietá. Non aver dubbio o téma, per esser, come sei, qui, forastieri in terre altrui; ché sarai governato da me come tu fossi mio fratello. Non mel voglia celar.
Parola Del Giorno
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