United States or Finland ? Vote for the TOP Country of the Week !


A che servono le negre parole scritte sulla candida carta, nella effervescenza della solitudine, quando il parente, o l'amico, o l'amante che le riceve, le legge forse dinanzi a estranei, freddamente, ridendone? Troppo tempo e troppe cose passano fra il momento che si scrive e quello che si legge, fra chi scrive e chi legge, perchè una lettera serva a qualche cosa.

Alle doti esimie della cantante, quella che oggi è la moglie del grande maestro, accoppia una coltura di spirito, quale difficilmente si riscontra nelle donne di condizione più elevata. Ella parla e scrive perfettamente tutte le lingue d'Europa, e versata in ogni ramo di letteratura e di scienza, giudica d'ogni cosa con rettissimo criterio ed ottimo gusto.

Il Fauriel, scrive il Sainte-Beuve, s'andava proponendo, circa quel tempo, di comporre un romanzo storico, di cui avrebbe certamente collocata la storia nel Mezzodì della Francia, in una di quelle epoche ch'egli conosceva così bene. Dopo aver finito l'Adelchi, il Manzoni, abbandonata l'idea di una tragedia Spartaco, si mise anch'egli a pensare di comporre il romanzo Promessi Sposi. Circa lo stesso tempo, il suo amico Grossi s'occupava intorno ad un grande poema storico: I Lombardi atta prima Crociata. Era il tempo del grande ardore per l'Ivanhoe. Di qui nuove attivissime discussioni, e nuovo moto alle idee, sia per lettera, sia a voce, nel soggiorno del Fauriel in Italia (la Prefazione che precede il supplemento al secondo volume dei Canti popolari della Grecia del Fauriel reca la data di Brusuglio vicin di Milano) dal 1823 al 1825. Discutevasi, per esempio, come questione principale, tra i due amici, intorno al modo d'innestare la storia con la poesia, senza che l'una noccia all'altra. Il Fauriel inclinava a credere che, quindi in poi, la lotta condurrebbe la poesia propriamente detta a rimanere ogni più soccombente. Il Manzoni pensava altrimenti, e sosteneva contro le apparenze e i cattivi pronostici che la poesia non ha volont

La miglior poesia, ella rispondeva, è quella che si sente e non si scrive. La più grande è quella, che si fa, replicavo, pensando al germe che gi

Ond’ elli ancora: «Or : sarebbe il peggio per l’omo in terra, se non fosse cive?». «», rispuos’ io; «e qui ragion non cheggio». «E puot’ elli esser, se giù non si vive diversamente per diversi offici? Non, se ’l maestro vostro ben vi scrive».

per li Troiani e per la lunga guerra che de l’anella alte spoglie, come Livïo scrive, che non erra, con quella che sentio di colpi doglie per contastare a Ruberto Guiscardo; e l’altra il cui ossame ancor s’accoglie a Ceperan, l

Ed egli scrive quello che scrive col pensiero di ottenerla, questa repulsione, perchè egli non tarda, dopo avere ancora in un'altra pagina parlato dei remi i quali spingono le donne voluttuose, ad invocare la punizione dell'eccidio e della strage, ed egli parla a questa accolta di uomini i quali nella volutt

[Nota 52: Eccoci da capo alle piante sorte su dalle sepolture di amanti ch'ebbero fine infelice. Qui mi è venuto fatto di ripensare a ciò che l'ARBAUD (op. cit., I, p. XX-XXIV) scrive molto assennatamente circa la diffusione delle fiabe e delle poesie popolari nell'et

Attraverso questo volume, che racchiude un vero tesoro di cose belle per le anime candide, i giovanetti, dilettandosi, apprenderanno a diventar uomini, e gli uomini possono anche leggerlo con non poco profitto, giacchè, come ben scrive il Berrelli, esso diletta i piccoli ed alletta i grandi con le mille delicatezze e grandiosit

Ond'elli ancora: <<Or di': sarebbe il peggio per l'omo in terra, se non fosse cive?>>. <<Si`>>, rispuos'io; <<e qui ragion non cheggio>>. <<E puot'elli esser, se giu` non si vive diversamente per diversi offici? Non, se 'l maestro vostro ben vi scrive>>.