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Aggiornato: 18 luglio 2025
Su via, mi disse, ora puoi completare la confessione, e dirmi senza altre ambagi il nome della tua innamorata! Mi alzai, e sorrisi ingenuamente, ma esitavo a pronunziare il suo nome. Egli mi fece coraggio dicendomi: Su via, sbrigati... andiamo alla fine. Allora io dissi balbettando: È la contessa Savina Brisnago.... Non mi è possibile descrivere l'effetto prodotto sullo zio dalle mie parole.
Una nube mi oscurò la vista, e caddi nella stanza come privo di sensi. Dopo qualche istante ritornai alla finestra, ma essa era partita. Erano passati alcuni giorni da quell'istante che mi rendeva felice, quando incominciai a scorgere una insolita mestizia sul volto della contessa Savina. Oh come avrei voluto interrogarla, conoscere il motivo del suo turbamento, e consolarla. Impossibile!...
Chi sa!... forse essa deplora di non aver corrisposto alla mia dimostrazione d'affetto!... forse mia moglie ha ragione, e i suoi presentimenti non l'ingannano!... forse la contessa Savina desidera restituirmi il mio bacio!...
La contessa Savina maritata, io poteva ritornare a Milano. Questa era la mia ambizione e il mio sogno; io mi proponevo di svolgere tutti gli argomenti possibili per persuadere il mio buon zio a questo passo; e non avevo motivi che mi facessero temere un rifiuto.
Intanto doveva pensare a sorvegliare seriamente me stesso, per evitare, non pericoli impossibili, ma le occasioni più innocenti che potessero offrire il benchè minimo pretesto alla cieca gelosia di mia moglie. E pensavo con raccapriccio a quel momento terribile nel quale sarei costretto di raccontarle la impreveduta ricomparsa della contessa Savina davanti la famosa finestra!
Assorto ne' pensieri remoti, io aveva completamente dimenticato che la mia piccola nipote portava il nome... della nonna. Così il debito della contessa Savina di Brisnago veniva pagato dalla contessa Savina di Montegaldo, discendente diretta della prima, erede legittima e responsabile della sostanza attiva e passiva degli avi.
Io vedeva ogni giorno che la contessa Savina passeggiava per qualche istante nel giardino che fiancheggiava il suo palazzo e la strada. Mi decisi di procurarmi alcuni fiori, di farne un mazzetto, e di gettarlo ai suoi piedi, attendendo la mia sorte dal suo contegno. Se non mi amava, sarebbe passata oltre con disprezzo, e forse con isdegno, se mi amava avrebbe raccolto i miei fiori.
All'uragano che mi sconvolse colla prima notizia del matrimonio della contessa Savina era succeduto quel freddo che segue la grandine. Poi le mie illusioni erano cadute come le foglie d'autunno, e l'inverno m'era penetrato nell'anima.
Io mi ritirai per rispondere alla contessa Savina, che onorati altamente della sua domanda, ci eravamo affrettati di accogliere il conte Saverio come un figliuolo, lieti di affidargli la felicit
Non era in caso d'aspettare lungamente la spiegazione di tanti misteri, e le dissi subito senza esitare: Ditemi francamente, Veronica, qual è il motivo per cui la contessa Savina di Montegaldo si trova nel palazzo Brisnago? Come?... non sapete nulla? Non so nulla.... Il conte di Montegaldo è morto, or son tre anni, coperto di debiti.
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