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Aggiornato: 28 giugno 2025
Il conte aveva di tanto in tanto un fremito subito contenuto; ripensava alla folla che correva le strade, trascinando il suo nome e il nome di Loredana; gli pareva d'udir le sghignazzate degli oziosi maligni.... La fanciulla, inerte, con un gran freddo dentro, si rivolgeva alcune domande angosciose, alle quali non trovava risposta. Subito dopo il caffè, il conte le baciò la mano e si ritirò.
Appoggiato così a sdraio su d'un cuscino, il Conte di Virtù pensava, e ripensava a' propri dominii, al modo d'estenderli sempre più, agli ostacoli che si frapponevano, alle vittime che avrebbe dovuto sagrificare, e, conseguenza finale di tutto, alla corona di re, desiderio e tormento assiduo di quell'ambizioso principe.
73 Di questo Orlando avea gran doglia, e seco indarno a sua sciocchezza ripensava. Cor mio (dicea), come vilmente teco mi son portato! ohimè, quanto mi grava che potendoti aver notte e dì meco, quando la tua bont
L'aveva guardata per un attimo, appena entrato in teatro... e dopo tanti giorni, anche allora che ci ripensava in quell'angolo riposto del fondaco Monghisoni, l'aveva ancora stampata negli occhi quella figura viva e procace: ne vedeva ancora il cappello a cilindro, lucentissimo, un po' sollevato dal grosso volume delle trecce, il solmo candido stretto ai collo delicato, le spalle larghe, il vitino sottile... e il mazzo di garofani rossi sul seno rotondo, sporgente, dentro l'amazzone attillata...
Enrica non mostrò alcuna gioia nel partecipare a Diana tale notizia. Mentre essa guardava le lettere, Diana ripensava a ciò che il guardacaccia le aveva detto della reit
Era riuscito a trafugare alcune nocciuole prevedendo che gli sarebbe toccato il pane ed acqua, e rovesciò le tasche sul nostro desco. Così fra i motteggi e le confidenze passarono quei tre giorni. D'allora in poi fummo indivisibili. Dodici anni appresso io mi trovava a Milano. Il collegiale s'era fatto uomo; e tuttavia io ripensava con mestizia a quei giorni di delirio.
Forse ripensava la spontaneit
Tutte queste vicende ripensava la vecchia signora, sotto la pergola, nel giardino tranquillo. Che cosa ora dunque la tratteneva dal rivedere il figlio? Ella avrebbe avuto la forza di reprimersi; ella non si sarebbe svelata, no. Le bastava di rivederlo, il figlio suo, quello ch’ella aveva tenuto sulle braccia un giorno solo, tanti anni a dietro, tanti, tanti anni! Era cresciuto? Era grande?
Egli la guardava avidamente, pallido, tremante, e ripensava il bacio di quelle labbra che aveva sentito sulle guancie la sera del suo ritorno. Non l'hai osservato anche tu? domandò la Elena che aveva parlato fin allora della tristezza misteriosa di Vincenzo. Che cosa? rispose Vicenzino che, assorto nella sua estasi d'amore, non aveva capito nulla.
E singhiozzando gli posava le candide mani sovra la testa piegata. Perdono io non devo accordare a voi, che non mi offendeste. La vostra memoria mi restò sempre come schermo contro gl'inganni del mondo. Nei pericoli della gioja, fra i sinistri consigli del dispetto, io ripensava ai vostri nobili patimenti, io mi ripeteva, Che ne dir
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