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E mi tornavano in mente le allegre parole del dottore: Si figuri me, se mi fossi messo in testa di voler essere professore di clinica! Io avevo voluto tentare qualcosa di simile; e la mia superbia delusa mi spingeva a finirla con la vita! Ma subito mi rimproveravo: Tu gi

Mi ringraziò con uno sguardo grazioso; io corrisposi con uno sguardo affettuoso, lungo, eloquente. I nostri occhi si scontrarono, e rimasero qualche tempo come legati fra loro da una forza irresistibile. Ed io, che in amore non conoscevo altro linguaggio che quello degli occhi, rimproveravo a me stesso di non aver mai saputo leggere, prima d'allora, in quelle vaghe pupille.

Tornando a casa e rifacendo la strada fatta insieme con miss Nelly, mi sembrava di riudire, quasi ondulanti ancora per l'aria, il suono della voce e l'accento incerto con cui ella mi aveva domandato: Debbo andare? Mi rimproveravo di non essere stato sincero. Perchè non le avevo detto immediatamente: Siete libera! Io non sono in circostanza di darvi una risposta concreta? E nello stesso tempo che cominciavo a sentire una specie d'irritazione contro di lei per quella domanda intempestiva (non credevo di aver fatto niente che potesse autorizzarla a rivolgermela), provavo pure un dolce compiacimento che lusingava il mio amor proprio. Non leggevo ben chiaro nel mio cuore. Quell'anno sfarfalleggiavo irrequieto tra le tante signorine che intervenivano in casa Olgani. Ricordi? Noi chiamavamo la Fiera quei mercoledì affollatissimi, destinati dalla signora Olgani a combinare matrimoni. Ella pensava soprattutti a sua figlia gi

O egli non è mai riuscito a ispirarmi, o io non sono mai riuscita a provar per lui alcuna tenerezza.... Mi rimproveravo, ne' primi anni, d'essere una figlia ingrata, sleale: mi tormentava un vivo rimorso....

Allora, nell'angoscia che mi premeva, gli rimproveravo la sua freddezza, l'indifferenza con cui mi vedeva imprendere una carriera tanto piena di seduzioni. «Avrei voluto che vi si opponesse, che mi facesse delle scene violente, che mi tormentasse con sospetti ingiuriosi. Tutto ciò mi avrebbe provato che era geloso, e però, che mi amava.

Mi parlavo così fremendo e almanaccavo dove l'uomo potesse essere in quel punto, se a passeggiar sotto i lontani fanali o forse a vigilare sotto le mie finestre, o fors'anche a spiar sospettoso e appassionato la stessa dimora di Violet. Allora il cuore mi batteva di collera. Poi rimproveravo la mia immaginazione, mi chetavo, tornavo a scrivere.