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Aggiornato: 30 giugno 2025


Nora, sarebbe venuta lei ad aprire?... O egli l'avrebbe trovata , nella saletta, con Evelina?... Sarebbe rimasta in camera sua ad aspettarlo?... Ma che importava dove, quando?... C'era! Ci sarebbe stata!

Ma, ormai, si era sfogata.... si era calmata.... era , quieta, buttata sul loro letto.... Egli l'aveva ancora.... Che importava tutto il resto?... Essa gli era rimasta!... L'aveva ancora!...

Tonina s'avanzò con una certa titubanza, ma l'altra chiese disinvoltamente a Bice se sarebbe rimasta a pranzo. Bice non sapeva come rispondere. Non creda, signorina, che sar

La giovinetta appoggiò il capo ad una mano, e di a qualche tempo: Ah! perchè donna Maria non è ella rimasta ancora a Palermo?... Quale stella a me fatale decise presto il suo ritorno?... Se almeno tardava un anno, qualche mese, avrei forse gi

Un'altra volta ho visto una donna che è rimasta a lungo dinanzi alla cappella della Madonna urlando furiosamente: mi hanno narrato che era indemoniata.

Nella montagna, per quante ricerche si sien fatte, nissun canto popolare nissuna leggenda è rimasta di questa gentile. Però fra i montanini della Sambuca pochi son quelli che non dicano che su nella rocca fu sepolta madonna Selvaggia. La stessa mancanza di tradizioni popolari si riscontra per messer Cino: benchè egli nel suo Canzoniere, lo stesso Petrarca e tutti i cronachisti pistoiesi attestino del suo amore per essa. Solo a ponente del diruto castello di Vergiole, ora villa d’un privato, è una rada querceta che ancora serba il nome di

Da gran tempo la sua anima non aveva potuto parlare giacchè, dopo la morte del piccolo Giulio, Bice era rimasta forse più sola di lui stesso, nella inutile giovinezza dei propri ventisei anni.

«Dunque anch'essa è mortarispose Bianca venuta dietro donna Placidia, e rimasta a piè dei gradini dell'atrio, tremante come si sentisse rea di quella morte. «Essa vive! proruppe don Marco, non riconoscendo quella voce: ecco la sua glorificazione!

Forse qualche settimana appena, forse pochi giorni. Ma nella mia memoria quel tempo occupa uno spazio grande, mi pare di esserci rimasta un anno. «Un giorno la serva entrò con una lettera. Io la presi e la gettai sulla tavola. «Ma no. Ella tornò a darmela. Bisognava che io la leggessi; l'aveva recata un signore, che stava aspettando la risposta. « Chi è? domandai.

Mentre il conte Leonardo si trovava in una specie di sopore letargico, Fortunata sentì un suono di passi nella stanza attigua, e credendo che fosse il medico uscì a incontrarlo. Ma non era il medico, era Gasparo, il quale, saputo confusamente a casa sua che la sorella era rimasta in palazzo Bollati, veniva in traccia di lei. Tu, Gasparo? Io, .... Ebbene?... Tuo marito?...

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