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Aggiornato: 5 giugno 2025


Piegata verso suo marito che sempre seduto teneva la penna sospesa sopra un foglio, proseguì accesa in viso, scintillante negli occhi: Credi ch'io non t'abbia compreso? tu pensi di favorire Cecilia Rigotti, che ieri, oggi stesso, parlava delle sue miserie volgendo verso di te quello sguardo che io pavento, sguardo cattivo... maligno, sguardo che mi riconduce al pensiero...

L'avvocato Zaeli volse la testa maravigliato. No, non devi irritarmi occupandoti tutto a un tratto di Cecilia Rigotti. Cecilia Rigotti? come c'entra essa?... ma Paolina! Paolina aveva rotta la diga, e la sua collera precipitava con l'impeto d'una fiumana.

Paolina s'impazientiva, si crucciava col padre, esternava la sua disapprovazione per la vita monastica, e Cecilia Rigotti nell'amarezza dell'avvilimento mordeva tacita l'ingrato stame di cui le si intesseva l'esistenza. Una sera l'avvocato Zaeli prima di coricarsi stava seduto alla scrivania facendo conti, rimescolando carte, ripartendo il denaro riscosso il giorno medesimo.

Il ventaglio diventò lo spauracchio di Paolina Grim *. Certo l'avvocato Zaeli avrebbe guardato lassù, si sarebbe levato civilmente il cappello a Cecilia Rigotti che conosceva per averla incontrata una o due volte in casa Grim *, e il cuore di Paolina presentiva un immenso dolore per quel saluto che, innocentissimo in , avrebbe però lusingata la vanit

Ritta in mezzo alla camera irradiata nel viso dalla luce purpurea del tramonto, fortemente eccitata da un tumulto d'idee che le battagliavano nella mente, Cecilia Rigotti, dopo aver esitato un istante, stese in atto risoluto la mano verso l'orizzonte infinito cui percorreva il suo occhio abbagliato.

Salivano fino a Cecilia Rigotti, immobile nella sua contemplazione, gli effluvi delle piante aromatiche e l'acuto odore dei gelsomini che si arrampicavano fra la verdura lucida, ai ferri della sottoposta finestra. Cecilia respirava con volutt

Alla Rigotti faceva spietatamente risaltare con vivi colori la buona ventura di poter godere anche un po' di consolazione nel mondo, prima d'andare in perpetuo a serrarsi nella cella di monaca.

Paolina, lieta come una bimba che sia riuscita a recitar bene il suo compito, momentaneamente pacificata con , con l'ospite, col marito il cui contegno si conservava naturalissimo, disimpegnò le funzioni di padrona di casa con un garbo ammirabile, e finito il pranzo, reso gajo dalla conversazione di Tonino Grim *, prese sotto il braccio la mano di Cecilia Rigotti e l'invitò a far seco una passeggiata ai piedi della collina, che nella quiete solenne s'incoronava degli ultimi splendori del sole.

Paolina vide allontanarsi suo marito a fianco della Rigotti che attraversata la strada, messo il piede sul viale del giardino pubblico, girò indietro la testa, salutò anche una volta l'amica. Il raggio del sole ne abbelliva il sembiante, il cappello nero rendeva più bianca quella fronte su cui si spartivano i capelli naturalmente ondulati, lucidi, splendidi alla gran luce del cielo.

Vorrei che il signorino si ricordasse di dire alla signora Rigotti che è venuto a cercarla il maestro Polli... Polli?... fece Tonino guardandolo bene in viso e osservando curiosamente la pelle del signor Polli, granellosa e screziata dal sole come il collo di una tacchina. , signore; il maestro Polli è venuto a cercare la signora Rigotti per un affare di premura; e torner

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