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Aggiornato: 15 luglio 2025
Il mio compagno di catena era certo Stefano Cristini, della provincia di Roma, condannato a sedici anni di lavori forzati, il quale rideva e mi dava la baia perchè piangevo di essere carico di catene che potevo a mala pena tenere su col braccio o con le braccia.
Si capiva, vedendoli, anche il riso di Beatrice, che ha esercitata la pazienza di tanti commentatori della Divina Commedia. Ricorderete, o lettori, che Beatrice rideva con gli occhi. Accenno un fatto nuovo, che s'intender
La luce in che rideva il mio tesoro ch’io trovai lì, si fé prima corusca, quale a raggio di sole specchio d’oro; indi rispuose: «Coscïenza fusca o de la propria o de l’altrui vergogna pur sentir
E chi è giovane ci tiene tanto a sentirsi dire qualche bella parola! Il professore rideva e scrollava le spalle: Ma, cara la mia mamma, anche tu hai certe idee pel capo! Sono io proprio l'uomo da mettermi a dire delle galanterie! E se anche lo tentassi, ci farei proprio la gran bella figura!
Non piangeva perchè non aveva per chi piangere; non rideva, perchè il suo destino era di far ridere. Questa miss Geraldina Fitz-Gèrald di Gèrald Castle nel Somerset, morì a trentaquattro anni, dopo due anni di una crescente malattia di cuore, che le toglieva il respiro. È la malattia dei grassi. Di rossa divenne gialla; invece di dimagrare si gonfiò tutta.
La bimba, così sola, rideva, piangeva, si arrabbiava, si spaventava, poi, sola sola, tornava a confortarsi.
Emma era seduta, coi capelli disciolti, sulle spalle, cogli occhi spalancati, tutta coperta di sudore. Che cosa hai, che cosa ti è accaduto mia figliuola, mio tesoro? Nulla, mamma mia, non lo so.... E piangeva e rideva in una volta sola.
«Posso dire in partibus infidelium! rispose il pievano.» Il frate scoppiò in una risata così piena, che s'appiccò fino a Placidia occupata in cucina; Placidia che non rideva di voglia manco tre volte l'anno.
Raffaello non sapeva che diavolo rispondere e rideva anche lui d'un riso da scimunito. Calmata la rumorosa ilarit
L'usciere, che non si partiva dal balcone, rideva e continuava a guardare rimpetto. E come l'alito suo tepido appannava la vetrata di volta in volta, egli tornava a soffregarla con lo straccio. Insomma, seguitava la biblioteca non se la vuol proprio scordare. Se n'è dovuto andare e nemmeno la lascia in pace. Adesso ci fa all'amore da lontano, tutti i giorni.
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