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Aggiornato: 12 luglio 2025
Simil giudizio parmi che si possa pronunziare sopra l'osservazione che siegue; cioè non essere cosa dicevole che nel tempo che gli altri combattono, un Cavaliere sì grande e sì prode, si riposi in ameni boschetti.
Egli avrebbe fatte delle vere pazzie per sentirsi dire bambino da lei, per cogliere nel suo sguardo l'espressione di amoroso rimprovero e di segreta compiacenza che ella metteva nel pronunziare quella parola.
La guardai; indovinava ella questi pensieri che mi passavano in mente? mi sorrise, le sorrisi. "Se pure, proseguii fra me medesimo; se pure ella non mi nasconde il suo segreto, e quella riluttanza a pronunziare il nome di lui, anzi che un riguardo alla mia debolezza, non fu frutto della sua." È raro che di due pensieri che giungano allo stesso tempo, il più doloroso non sia più fortunato.
Volle sentire le giustificazioni di ciascheduno, prima di pronunziare la sua sentenza, e poi soggiunse:
Almeno una volta in vita mia avrò potuto pronunziare una parola regale: «Poco mancò non mi toccasse aspettare!...»
L'Alto Giurì Nazionale è chiamato a pronunziare speditamente giudizio. Firmato HARDOUIN Presidente DELAPALME, PATAILLE, MOREAU CAUCHY Giudici. Parigi, 2 dicembre 1851.
Esitai un istante, guardandolo fisso; poi me lo strinsi al petto senza pronunziare parole, che non avrebbero aggiunto niente alla desolazione di quell'abbraccio. Alcuni giorni dopo, il dottore venuto a visitare la puerpera, mi disse sottovoce: Desidero di parlarle in disparte. Lo condussi nel mio studio col pretesto di mostrargli un recente opuscolo di fisiologia.
La povera donna sembrava atterrita dalla mia rivelazione. Rizzatasi da sedere, stringendo le mani con le dita conserte, mi guardava senza poter pronunziare altro che il mio nome; e c'era nella voce tanta angoscia, tale accento di rimprovero da farmi pentire di essere stato sincero. Da oggi in poi, disse quasi balbettando, non potrò più stare tranquilla.... Giurami, Dario...!
«La vecchia cieca tendeva l'orecchio come per cogliere ogni parola, che sentiva pronunziare intorno a sè; lo zoppo, e lo storpiato, suo figliuolo, ci guardavano attoniti. «Il vecchio Isacco metteva un esile rantolo come se si dibattesse negli ultimi istanti dell'agonia. «Non vi era da perder tempo!
Bisogna sentire come glielo dice; quanto lievito di malumore in quel suo accento strascicato, che lo porta a pronunziare la frase come se fosse scritta in quest'altra forma: adieue.... deuc!
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