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Aggiornato: 8 giugno 2025
Da sei o sette mesi. Dal giorno in cui a Milano ebbe luogo l'esperimento della pioggia artifiziale ideata dal celebre Albani. Non potrò mai obliare le tremende parole ch'io lo intesi profferire in quella occasione. Al cadere delle prime stille, mentre dalla citt
E così? gli gridò Alberto appena Cesare fu a un punto dove gli arrivava la voce. Che cosa risponde? Ma Cesare, affannato, con segni vibrati che supplivano alle parole, cui per lo strafiato non poteva profferire, gli fece intendere che qualche cosa di nuovo era capitato, e qualche cosa di grosso, per cui egli era tutto sossopra. Che cosa c'è? Che cos'è stato? domandò Alberto ansiosamente.
|Sacontala|. Il re sia sempre... . E non può profferire la parola «vittorioso» e dá in un subito pianto. |Dushmanta|. Dimenticati, o cara, della mia crudele ripulsa. Mettila in bando dalla memoria. Fu una frenesia violenta che mi vinse l'anima. |Sacontala|. Sorgi, o sposo; deh! sorgi. La felicitá mia fu interrotta gran tempo. Ma tu m'ami; ed ecco in me l'affanno dar luogo alla gioia.
Il Papa udita la pace per rovello ne infermò a morte; quando gli ambasciatori gliela portarono egli raccogliendo le forze estreme con irosim accenti proruppe: «che pace! che pace! questa è ignominia, è vergogna; io non posso approvarla, non benedirla.» E poichè gli andavano persuadendo essere ormai cosa conchiusa, e sempre degna la pace tra cristiani della benedizione di un Papa egli levata dalle fasce la mano gottosa fece atto che taluno prese per benedizione, ed altri per maladizione, nè ci fu modo a chiarirlo, imperciocchè senza profferire parola il giorno dopo morì più che per altro per rabbia di vedere in pace questa mìsera Italia cui egli aveva così scelleratamente lacerata.
L’interpetre parlò; e Damiano, sentendo profferire nel discorso il suo nome, capì che la commissione era fatta.
Era il mezzodì del quinto giorno della nostra partenza da Fez, quando, dopo una cavalcata di cinque ore a traverso una successione di valli deserte, ripassavamo per la gola Beb-el-Tinca e vedevamo un'altra volta dinanzi a noi la vastissima pianura di Sebù inondata d'una luce bianca, ardente, implacabile, di cui il solo ricordo mi fa salire le vampe al viso. Tutti, fuorchè l'Ambasciatore e il capitano, che partecipano della virtù favolosa della salamandra, di star nel fuoco senz'ardere, ci coprimmo il capo come fratelli della Misericordia, ci ravvoltammo con gran cura nelle cappe e nelle coperte, e senza profferire una parola, col mento sul petto, cogli occhi socchiusi, scendemmo nella terribile pianura, confidando nella clemenza di Dio. A un certo punto si sentì la voce del Comandante il quale ci annunziava che era gi
La sua fronte e il suo cuore portavano impressi i solchi di tutte le passioni; adesso elle erano spente, ma le ceneri anche tepide facevano testimonianza dello incendio fumando. Il fodero durava più della lama. Orazio sopravviveva a se stesso. Fin lì erasi rimasto appoggiato a un tronco di leccio, col capo chino su i ginocchi, senza profferire parola.
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