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A questa voce l'infiammato giro si quieto` con esso il dolce mischio che si facea nel suon del trino spiro, si` come, per cessar fatica o rischio, li remi, pria ne l'acqua ripercossi, tutti si posano al sonar d'un fischio. Ahi quanto ne la mente mi commossi, quando mi volsi per veder Beatrice, per non poter veder, benche' io fossi presso di lei, e nel mondo felice! Paradiso: Canto XXVI

Giunto che fu a breve distanza dal porto, le sue ruote rallentarono il moto, uscì in lungo soffio lo sprigionato vapore, calò l'áncora che gli stava sospesa in poppa, e si fermò. Allora come i cannotti degli Esquimali che tenutisi lontani dalla balena sinchè questa sbuffa e si dibatte trafitta dagli arpioni, appena il suo smisurato corpo galeggia esangue sul mare, l'accerchiano numerosi e vi si posano sicuri, così tutte le barchette si accostarono rapide al battello a vapore, cercando a gara d'avvicinarsi alle scale che gli scendono dai lati. L'una navicella l'altra spingeva, od affrettava col grido, si urtavano, si respingevano, era un clamore, un domandarsi, uno sporgere per tutto di involti, di valigie, di bauli, di casse. Il Capitano di quella nave ed il pilota, posti alle sommit

A questa voce l’infiammato giro si quïetò con esso il dolce mischio che si facea nel suon del trino spiro, come, per cessar fatica o rischio, li remi, pria ne l’acqua ripercossi, tutti si posano al sonar d’un fischio. Ahi quanto ne la mente mi commossi, quando mi volsi per veder Beatrice, per non poter veder, benché io fossi presso di lei, e nel mondo felice! Paradiso · Canto XXVI

Da un remoto angolo della chiesa ecco si stacca un'altra ombra. I suoi passi non s'intendono, tanto posano lievi sul marmo del pavimento; però sono lunghi, e vacillano. Le varie lampade pendenti giù dalla volta delle navate riflettono in più di un lato su le pareti e sul suolo diverse ombre lunghe; sicchè pare che col

A questa voce l'infiammato giro si quieto` con esso il dolce mischio che si facea nel suon del trino spiro, si` come, per cessar fatica o rischio, li remi, pria ne l'acqua ripercossi, tutti si posano al sonar d'un fischio. Ahi quanto ne la mente mi commossi, quando mi volsi per veder Beatrice, per non poter veder, benche' io fossi presso di lei, e nel mondo felice! Paradiso: Canto XXVI

A sole caduto, la Creia è muta come un deserto. L’opera più grave e veramente terribile è quella di calare il minerale fino al basso della valle. Ne colmano certi cassoni quadrati che posano sulle sbarre di una slitta. Un peso enorme, ma la strada si avvalla così scoscesa, che a mettere la slitta al sommo del pendio, la gola aperta ne farebbe una boccata.

Quegli occhi neri, grandi, lucenti, che vi avviluppano e vi penetrano; che riverberano l'infinito; che rivelano l'abisso; ove il piacere è re; ove l'amore è tiranno... appiccano l'incendio dovunque si posano, la disperazione dovunque passano, fanno paura se s'inalberano, uccidono se diventano languenti. Le sopracciglia che li coprono scoppiettano scintille se si aggrottano.