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Aggiornato: 5 giugno 2025
L’origine di queste divagazioni neoplatoniche è il Timeo di Platone. Giuliano, nel suo trattato, non manca di porre a raffronto la cosmologia platonica con quella di Mosè, per trarne argomento a dimostrare la maggiore ragionevolezza della creazione per gradi e per gerarchie divine, proposta da Platone, in confronto alla creazione per atto diretto di un creatore unico, ed è evidente che la sua teoria degli dei etnici e locali è una variazione del tema platonico. Chiarita, secondo Giuliano, la posizione del monoteismo ebraico in faccia al politeismo ellenico, e dimostrato l’errore degli Ebrei di considerare come Dio unico e supremo quello che non era che un Dio secondario e parziale, il polemista passa a svolgere il secondo dei suoi concetti fondamentali, e vuol dimostrare il torto dei Cristiani che non seppero stare nè con gli Ebrei nè coi Greci e l’insostenibilit
³⁶⁹ Gregor., 76 sg. Il polemista cristiano ha, certo, ragione quando vuole dimostrare che non era atto di buona politica il tentar di ricondurre il mondo al Politeismo, perchè oramai il movimento cristiano si era troppo largamente diffuso e non sarebbe stato più possibile di fermarlo. I successori di Costantino non potevano che seguirne l’indirizzo. Il ritornare, sia pur temperandola nei modi, alla politica di Diocleziano avrebbe indebolito ancor di più l’impero, rendendogli avversa la maggioranza dei cittadini. Però Gregorio esagera nel parlare dell’opposizione che trovava il tentativo di Giuliano. Intanto, come gi
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