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Aggiornato: 12 luglio 2025
Io pensavo a Federico; provavo una specie di volutt
«E pensavo a quei romanzi che fanno tanto dispetto a leggerli, perchè vi si vedono esseri che potrebbero essere felici, purchè si spiegassero francamente, ed invece si sacrificano per una fedelt
Due ore fa pensavo a questo viaggio, come ci pensavi tu stesso, che non ne sapevi un bel nulla. Ma tu ritornerai domani o doman l'altro; ed io, invece... chi sa quando rivedrò la mia Modena! E i suoi amici! soggiunse Giuseppe.
La tempesta era sedata nel mio cuore. Quel giorno badai tranquillamente ai miei affari, poi andai a far qualche visita, poi al caffè, al teatro, e non tornai più da Fulvia. Pensavo a lei con quel sentimento di commiserazione che era nato in me gemello al sospetto sul suo passato. Provavo per lei la tenerezza e la piet
Delirando, pensavo: Se per isfuggire alla nuova onta ella fosse migrata lontana non lasciando di sè traccia nessuna? O se, presaga delle nuove tempeste che il futuro le addensava sul capo, stanca della vita, fiaccata, si fosse risolta a un estremo atto di disperazione?
«Domandavo a Rossini, a Bellini, a Verdi le loro melodie più appassionate. Cominciavo a cantarle con tutto lo slancio, con tutta l'anima; ma pensavo che i cari occhi del babbo non erano più l
Mia madre era così commossa, così sbalordita, dal pericolo da me corso, che rispondeva soltanto con movimenti affermativi del capo. Io pensavo tristamente: Peccato! Sarebbe stata finita!
Anch'essa vegliava, invocava forse il maschio; forse esprimeva soltanto un rudimentale sentimento di gioia per la frescura, pel silenzio, per la bianca luce lunare. Perchè indugiavo? Pensavo a quel ritratto di Fausta che non avevo voluto portare con me per non far insospettire mia madre; sarebbe stato un atto così insolito!
Pensavo a Nancy e al passato, rispose Nino. Pensavo a suo padre al povero Tom! morto così improvvisamente, così miseramente, in viaggio, fra estranei... Gi
Una mia sorella, l'unica, Costanza, era morta a nove anni lasciandomi in cuore un rimpianto senza fine. Io pensavo spesso, con una profonda malinconia, a quella piccola anima che non aveva potuto offrirmi il tesoro della sua tenerezza, un tesoro da me sognato inesauribile. Fra tutti gli affetti umani, fra tutti gli amori della terra, quello sororale m'era sempre parso il più alto e il più consolante. Io pensavo spesso alla grande consolazione perduta, con un dolore che la irrevocabilit
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