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Aggiornato: 14 giugno 2025


che' quella voglia a li alberi ci mena che meno` Cristo lieto a dire 'Eli`, quando ne libero` con la sua vena>>. E io a lui: <<Forese, da quel di` nel qual mutasti mondo a miglior vita, cinq'anni non son volti infino a qui. Se prima fu la possa in te finita di peccar piu`, che sovvenisse l'ora del buon dolor ch'a Dio ne rimarita, come se' tu qua su` venuto ancora?

Prima vuol ben, ma non lascia il talento che divina giustizia, contra voglia, come fu al peccar, pone al tormento. E io, che son giaciuto a questa doglia cinquecent’ anni e più, pur mo sentii libera volont

Di tal superbia qui si paga il fio; e ancor non sarei qui, se non fosse che, possendo peccar, mi volsi a Dio. Oh vana gloria de l’umane posse! com’ poco verde in su la cima dura, se non è giunta da l’etati grosse! Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, che la fama di colui è scura.

ché quella voglia a li alberi ci mena che menò Cristo lieto a dire ‘Elì’, quando ne liberò con la sua vena». E io a lui: «Forese, da quel nel qual mutasti mondo a miglior vita, cinqu’ anni non son vòlti infino a qui. Se prima fu la possa in te finita di peccar più, che sovvenisse l’ora del buon dolor ch’a Dio ne rimarita,

Or se tu hai si` ampio privilegio, che licito ti sia l'andare al chiostro nel quale e` Cristo abate del collegio, falli per me un dir d'un paternostro, quanto bisogna a noi di questo mondo, dove poter peccar non e` piu` nostro>>. Poi, forse per dar luogo altrui secondo che presso avea, disparve per lo foco, come per l'acqua il pesce andando al fondo.

che' quella voglia a li alberi ci mena che meno` Cristo lieto a dire 'Eli`, quando ne libero` con la sua vena>>. E io a lui: <<Forese, da quel di` nel qual mutasti mondo a miglior vita, cinq'anni non son volti infino a qui. Se prima fu la possa in te finita di peccar piu`, che sovvenisse l'ora del buon dolor ch'a Dio ne rimarita, come se' tu qua su` venuto ancora?

Poi che fu il re condotto inanzi a quello, inginochiossi, e le man giunte stese, e disse: Angel di Dio, Messi novello, s'io non merto perdono a tante offese, mira che proprio è a noi peccar sovente, a voi perdonar sempre a chi si pente. 115 Del mio error consapevole, non chieggio chiederti ardirei gli antiqui lumi. Che tu lo possa far, ben creder deggio, che sei de' cari a Dio beati numi.

FILENO. Bisogna, adunque, uscir d'errore ed a l'antico male porger rimedio, poi che v'è gagliardo. Fuggiam, per qualche , l'occasione, che fa peccar talor l'anime elette, ed andianne a diporto; ove vedrai ogni virtute ed ogni sentimento surgere in te come da morte a vita. Lasciati governare.

Questa a peccar con esso cosi` venne, falsificando se' in altrui forma, come l'altro che la` sen va, sostenne, per guadagnar la donna de la torma, falsificare in se' Buoso Donati, testando e dando al testamento norma>>. E poi che i due rabbiosi fuor passati sovra cu' io avea l'occhio tenuto, rivolsilo a guardar li altri mal nati.

Questa a peccar con esso cosi` venne, falsificando se' in altrui forma, come l'altro che la` sen va, sostenne, per guadagnar la donna de la torma, falsificare in se' Buoso Donati, testando e dando al testamento norma>>. E poi che i due rabbiosi fuor passati sovra cu' io avea l'occhio tenuto, rivolsilo a guardar li altri mal nati.

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