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Aggiornato: 1 giugno 2025


Sa anche qui ci fosse un castello, ci farebbe il doppio di figura. No, non guastate il Poggiuolo con una fabbrica così tozza, Pasquino; replicò Spinello Spinelli. Amo meglio questa piantata di querci, che campeggia così bene sul fondo e divide in due la prospettiva della valle, lasciando incerti se l'una sia più bella dell'altra.

Il Governo ha fatto ingiungere alle tre dame di astenersi dall’andare a teatro; ma alcuni dicono di averle viste tutte e tre insieme nei palchi; e Pasquino, seccato dell’imbroglio e della temporanea sospensione dello spettacolo, si lascia andare a questo debole sfogo: Montalbo, Ramondetta e Belvedere Han privato il teatro del piacere.

Nella folla, mentre durava l'osceno schiamazzo, il mendico diceva a Silvio: "Questo popolaccio mi nausea, esso ama ridere di tutto. Pasquino solo ci rimane dell'antica Roma. Io vorrei che questo popolo avesse la gravit

E Pasquino che aveva veduto il forestiero con una cartella rilegata in pelle, entro a cui erano parecchi fogli di carta che il giovinetto andava spesso coprendo di disegni a matita, aveva preso a stimar grandemente il pittore. Così, di chiacchiera in chiacchiera, il vecchio Pasquino era venuto a sapere chi fosse Spinello e di qual parte di Toscana.

I conservatori ascoltano in silenzio il racconto delle piccole colpe o dei delitti nefandi; ma, per contro, discorrono assai Pasquino e Marforio, il primo strapazzando spesso i querelanti, e ammonendoli il secondo; e dando l’uno notizie e argomento di dispute all’altro: giacché lo scriba e il fiscale, quantunque siano i due amici che tutti sanno, non si trovano sempre d’accordo per cagione del loro carattere molto diverso.

Nella occasione, di cui è proposito nella nota antecedente, Pasquino, satireggiando, finse portare un bacile pieno di forche, di ruote, mannaie, e catene. Interrogato ov'ei ne andasse con arnese siffatto, rispondeva: «a metterlo in tavola per la salsa di Sua Santit

Oh , davvero, il piglio non è bello; disse Pasquino, ridendo. Messer Lapo Buontalenti m'ha l'aria d'esser superbo più di Lucifero. E qui, non dubitate, lo vedono volentieri come il fumo negli occhi. Gi

Però Eugenio a fine di confermarsi la reputazione acquistata, e potendo crescerla, mise mano a certa menzogna, la quale come non prima così non fu anco ultima nella Chiesa; a certo altro simulacro di Concilio tenuto a Roma procurò si presentassero deputazioni di finti Etiopi, Caldei, Siri, e Maroniti che tutti protestarono volersi ridurre in grembo di Roma; i padri del Concilio ridevano di coteste lustre; forse ne rideva anco Eugenio, ma per amore del mestiere entrambi facevano le viste di crederci: il popolo ci prestava fede con tutte le viscere come quello, che a cotesti tempi credeva, e perchè ci aveva interesse: fra un secolo e mezzo quando i Gesuiti presenteranno a Sisto V l'ambasceria dei Giapponesi Pasquino e Martorio la conceranno pel delle feste. Finalmente il Concilio di Basilea elesse un'altro Papa, ovvero antipapa, che fu Amedeo duca di Savoia; che tolse nome di Felice V; e se per questo caso la rabbia dei sacerdoti gi

Con chi mi mariti tu? Con Pasquino? Ambiziosa! Sali ancora. Fino a che piano? Scendi al primo. Ci siamo. Con chi dunque? Col principe di Lavandall. Aurora scoppiò in un immenso scroscio di riso. Gli è pertanto vero, giuro a Dio! sclamò lo scultore. Quell'originale, mica più tardi che stamane,

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