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LAMPRIDIO. , perché ci vogliamo romper la testa insieme. TRASILOGO. La testa mia io la vo' sana; se la vuoi rotta tu, battila in quel muro. LAMPRIDIO. Per parlarti piú chiaro, dico che ferendoci tra noi ci vogliamo cavare un poco di sangue. TRASILOGO. Sangue ah? ne ho poco e buono; se soverchia a te, vattene ad un barbiero che con poca spesa te ne caverá quanto vuoi. LAMPRIDIO. Hai paura di me?

Del resto queste armi non si creano in un giorno. In quel momento fu bussato leggermente, e, senza attendere risposta, la porta fu socchiusa e comparve la duchessa Teresa. Pio, ho bisogno di parlarti, disse ella al figlio, senza curarsi della presenza di un terzo. Ci vedremo dopo colazione, rispose il principe, cui premeva di continuare il discorso col Caruso.

Dice la mia padrona che ti prega che tu venga tosto fin a lei, ché suo padre non è in casa e ha bisogno di parlarti d'una cosa ch'importa. LELIA. Digli che, se non si leva dinanzi Flamminio, che perde il tempo: ché la sa ben ch'io mi rovinarei. PASQUELLA. Viene a dirgliel tu. LELIA. Io dico che ho altro da fare. Non odi? PASQUELLA. E che hai da fare? Dacci una corsa; e tornarai subito. LELIA. Oh!

Ebbene, Paolo mio, dopo questo io non ho che o troppo poco ancora, o tante, tante cose a dirti! Ancora parlarti di me, delle mie incoerenze, dei contrasti che s'agitano e s'accapigliano in quest'anima mia inquieta, delle aspirazioni, de' sogni a' quali tengo dietro, col cuore tremante?

No! no!... c'è un tale che aspetta da una mezz'ora in anticamera, e che dice ha bisogno di parlarti ad ogni costo... Non ti hanno avvisato perchè al solito ho voluto esser io la prima, come tutte le mattine, a entrare nello studio. E gettava le sue braccia, che uscivano nude e meravigliose di venust

Mi sono dimenticata nella mia descrizione di parlarti di un ciarlatano che ci fece molto divertire, e siccome Vittorio lo descrisse nel suo componimento, così te lo mando perchè tu ti possa formare un'idea esatta del modo con cui abbiamo passato questi giorni. Addio, e un bel bacio. Dove sono? Chi fu il mago che ha trasformato il mio villaggio? Forse siamo di carnevale? Che frastuono!

Niente, rispose lui secco secco. Poi dopo un momento di silenzio soggiunse avviandosi: Sali devo parlarti. Ma che diamine è stato insomma! Sali: te lo dirò sopra. E l'uno avanti, l'altro dietro con il lume in mano, vennero nella camera dove dormivano. il padre si messe davante al figlio, gli piantò gli occhi in faccia, e gli disse bruscamente: Carluccio, tua sorella è gravida!

Giungo forse male a proposito, mia cara disse il conte avvicinandosi ma avevo da parlarti. Sedette al posto lasciato dalla fanciulla, attirò questa sulle sue ginocchia. Adriana era sbalordita: sperava e temeva al tempo stesso: quel cangiamento improvviso del padre la turbava, mentre abbandonavasi dolcemente nelle braccia di lui.