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Aggiornato: 18 maggio 2025
Era il cinque giugno milledugentottantaquattro. Le depredazioni e gli oltraggi de' nostri nei dì innanzi; i conforti de' nobili che tenean per la corte; questa recente ostile baldanza, commossero sì gli animi, che avuto avviso la notte stessa dell'armata siciliana surta a Nisita, il popolo preso di novello ardire, chiede battaglia; suona le campane a martello; Francesi, regnicoli, cavalieri, plebei alla impazzata rapiscon le armi, corrono a' legni, in tanta pressa che per poco non li fecero andare alla banda. E gli ottimati, per parere, dice Saba Malaspina, chi fedele e chi gagliardo, consigliavano sì il combattere: sopra ogni altro il conte d'Acerra, favorito del principe Carlo, stigollo a montar in nave egli stesso, per dar animo ai combattenti. Indi nè ragione, nè autorit
Nelle prime sedie della platea sedevano li ottimati. Don Giovanni Ussorio primeggiava, bene curato nella persona, con magnifici calzoni a quadri bianchi e neri, con soprabito di castoro lucido, con alle dita e alla camicia una gran quantit
Chi di noi vorrebbe oggi tornare a quei tempi in cui il popolo era servo, o poco meno, di quelli ottimati, e la repubblica stessa altro non era che un cadavere coperto di seta?
Così scrivea il 26 Agosto 1775 il Villabianca, che pure anni prima aveva detto: «In Sicilia il solo Vicerè esige per forza l’Eccellenza come rappresentante la persona del sovrano»: e Sua Eccellenza era per antonomasia il Vicerè. Quando nell’Agosto del 1774 il Re sostituì la Giunta pretoria (una vera Giunta amministrativa dei tempi nostri), magistrato governativo di revisione degli atti del Senato, al Tribunale del R. Patrimonio: Giunta «composta di cinque ottimati ex-Pretori ed ex-Capitani giustizieri e patrizi della prima segnatura di nobilt
«Nel 1841, saggio di rivoluzione ad Aquila: otto condanne capitali. Nel 1843, una quindicina di ottimati di Napoli, sono cacciati in castel Sant'Elmo; ne uscirono poi, furono più tardi ministri, deputati, sono oggidì martiri, vale a dire alti funzionarii. Nel 1844, altro saggio di rivolta a Cosenza: vent'uno condannati a morte di cui sette fucilati ed un gran numero al bagno.
Parola Del Giorno
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