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Aggiornato: 14 giugno 2025


Ora nel giorno 15 settembre sul piano praticabile più alto di quella guglia, ad un'ora di giorno si vedevan fermi due uomini. Dell'uno luccicavano al sole gli ori e le gemme sulle ricche vesti, e dell'altro difficilmente si distingueva l'umile sottana di monaco cisterciense.

Adunque si ha da concludere e dire che le fatture delle monete devono esser pagate da coloro che vogliono far ridurre in danari i propri ori ed argenti, siano di qualunque sorta si vogliano, o dalle miniere, o per averli ricevuti cosí grezzi o in massa in contraccambio di alcune robe o mercanzie, o avuti per ereditá, ovvero in qualunque altro modo si voglia; perciocché essi subentrano e restano in quell'obbligo, nel quale era il primo che li cavò dalla miniera.

Oltreché gli ori ed argenti, di minère o grezi, si contratteranno con i danari in altro modo di quello che si fa e si usa di presente.

Ma il guastare ed il rifar di continovo le monete è causa che delle prime nissune o poche si veggano, e si può ben dire che siano gli ori ed argenti medesimi riconiati, oltre quelli delle minère; il che non accaderebbe, facendosi come nel Discorso vien proposto.

Della tassa delle monete. E, quanto alla tassa reale ed universale di tutte le monete sinora fatte, a me pare che ciò sará cosa facilissima di fare, dicendo l'autore nel capitolo XLI che, osservando l'ordine da lui dimostrato, essa si potrá fare a cittá per cittá ed a provincia per provincia ed in un medesimo tempo, se bene non sará dato aviso a vicenda dall'una all'altra, perché quelli della professione sanno molto bene a che leghe siano coniati gli ori e gli argenti nelle zeche di molte cittá e province; le quali leghe non potranno mai piú esser rimosse dal loro essere, nel quale ogni sorte di monete, e d'oro e d'argento, cosí le antiche come le nuove, si troveranno essere state fatte, perché giá sono terminate e firmate nel detto loro essere.

Sul manto d'Elisenda s'ammirava ricamato in argento il superbo leones rampando, e topazi e rubini e diamanti erano sparsi a centinaia sulle vesti dei giovanetti reali. Ma la polvere aveva appannate quelle gemme e quegli ori, e il tarlo aveva róso quelle porpore.

E quei mercanti, che trafficano in seta ed altre mercanzie forestiere e che fuori di quel paese sono costretti a spendere gli ori per quello che pesano, vi perdono quel tanto che calano; onde sono forzati a vendere tanto piú care nelle loro botteghe le merci, e ne rissente il danno ciascuno che compra.

A che servono tutti quegli ori ed argenti con cui sono adorni i Santi e le MadonneQuesta voce estranea alle moltitudini, ma nota a noi, usciva dalla bocca fetida d'uno vestito da popolano, ma che un occhio sperimentato avrebbe, benchè difficilmente, ravvisato che quel tale era tutt'altro.

Quando entrai nella sala, fui per smarrirmi per la maraviglia. Quella luce, quella bianchezza raggiante, quei dipinti, la stupenda armonia degli archi e delle volte intrecciate e reggentisi l’una sull’altra, l’altezza che sapeva di tempio, gli ori, gli specchi, le lumiere, le statue, i fiori, tutto ciò mi dava una sorta di sgomento, una vertigine, mi rapiva a me stesso, mi toglieva la coscienza della realt

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