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Aggiornato: 29 giugno 2025
Quindi lunghe e vivaci discussioni s'accendevano intorno alla determinazione dell'accusa. L'omicida era il principe? La nihilista era innocente oppure complice? Le opinioni si dividevano ancora una volta; perchè secondo alcuni l'uomo aveva commesso il delitto per gelosia del Vérod; secondo altri la donna per rivalit
Quanto alle opinioni storiche o politiche, io so bene, che voglia io o non voglia, me ne saranno fatte critiche, piú o meno moderate, piú o meno cortesi, piú o meno esatte, secondo la natura, l'educazione e gli studi di ciascuno; e che l'ultime di queste potranno certo esser utili agli studiosi di nostra storia.
Se non fosse indiscrezione nuova, pregherei questi a rimandarmele, e chicchessia a mandarmene altre. S'intende sempre correzioni di fatti; ché, quanto a' princípi od opinioni, è piú difficile che mai ch'io ne muti nessuna. Torino, 5 novembre 1850. I tirreni.
Dico che questi soli hanno probabilitá di fondare una politica permanente della nazione italiana, perché non tengo per probabilitá computabile, tengo per poco piú che caso, quello che avvenisse mai d'un principe od uomo di Stato, cosí grande insieme e cosí fortunato, da vincere le discordie e le invidie, da raccôrre in una le diverse opinioni, le politiche parziali italiane.
⁶ Tali le opinioni di Dante, cui consonavano quelle di Cino; perchè ambedue credevan salute all’Italia la discesa dell’imperatore.
Sostengon riscaldati e pettoruti le loro opinioni, il pensamento; pur insensibilmente son caduti senz'avvedersi al scarso del frumento, e ad esclamar che, se Dio non gli aiuti, il viver sará un tedio ed uno stento, perocché l'uve anche poche saranno, e discordan sui prezzi di quell'anno. Un grida che s'è sconcia una sua vacca e per la menda ha citato un villano.
E mi si conceda aggiugnere, che pochi uomini, anche de' paesi piú liberi, hanno al par di me quell'indipendenza di opinioni che è somma forse di tutte, quella che viene a uno scrittore dall'aver poco a temere, nulla a sperare politicamente per sé.
D'altronde lo studio dell'uomo e di tutte le sue relazioni col passato e col futuro non era ancora, a quel che pare, lo studio favorito per essi. La strettezza de' vincoli che congiungono sempre le lettere alle opinioni politiche, religiose e morali, a tutta insomma la civilizzazione dei popoli, era tuttavia un mistero in Italia.
E notate! entrò a dire uno dei due tonsurati; e dalle opinioni sue, che in parte gi
Qui, dunque, Giuliano pone il suo principio fondamentale, pel quale i Cristiani, avendo convinzioni diverse da quelle degli autori antichi, non avrebbero dovuto adoperarli, nel loro insegnamento, perchè non potevano in buona fede esortare gli allievi ad ammirarli ed a seguirne le dottrine, a meno di riconoscere che essi erano simili a mercanti disonesti che cercano di ingannare i compratori e di vendere loro una merce per un’altra. Onde non esista questo deplorevole contrasto, continua Giuliano «è necessario che tutti quelli che si danno all’insegnamento abbiano buoni costumi (e per buoni costumi Giuliano intende l’esercizio palese del Paganesimo) e portino nell’anima delle opinioni le quali non contrastino con quelle professate in pubblico». Qui è un punto veramente capitale dell’argomentazione di Giuliano. Egli pone, come ammesso, il principio che il maestro nella scuola non può dare un insegnamento, il quale non si accordi col sentimento pubblico, e ne deduce la conseguenza che il maestro non deve poi, con la sua condotta e colle sue opinioni personali, cadere in contraddizione con sè stesso. «E ciò
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