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Aggiornato: 12 giugno 2025
Era precisamente l'atteggiamento che la signora Van Osten desiderava, ed ella gli fece, quando potè, un piccolo cenno di approvazione. Accommiatandosi Aldo decise di mostrarle che egli aveva capito la situazione. Con un gesto come a discacciare i tristi pensieri, disse: Mi farebbero l'onore di venire ad udire il «Tannhäuser» domani sera, nel mio palco all'Opera House?
Stando dietro le spie delle persiane, potè vedere, senza essere veduta, il Cresti che s'incontrava con Regina e fermavasi a mostrarle un telegramma e a discorrere con lei in una maniera concitata, mettendo fuori delle piccole parole, che afferrava e stringeva in aria colle mani.
Emilia aveva osservato che, dopo la sua partenza dalla Francia, Montoni non aveva conservato nessun riguardo per sua zia: in principio l'aveva trascurata, ed ora non le mostrava che avversione e cattivo umore. Ella non aveva mai supposto che i difetti della zia fossero sfuggiti al discernimento di Montoni, e che lo spirito e la figura di lei avessero meritata la sua attenzione. La sorpresa cagionatale da questo matrimonio era stata estrema; ma la scelta era fatta, e non s'immaginava com'egli potesse così presto mostrarle il suo aperto disprezzo. Montoni, allettato dall'apparente ricchezza della Cheron, si trovò singolarmente deluso nelle sue speranze. Sedotto dalle astuzie da essa messe in opra finchè l'avea creduto necessario, si trovò incappato nel laccio in cui egli avrebbe voluto far cadere lei stessa. Era stato giocato dall'accortezza d'una donna, della quale stimava pochissimo l'intelligenza, e si trovava aver sacrificato l'orgoglio e la libert
Sandro, fingendo d'essere capitato a caso in quel luogo, offerse alla Nena di condurla a vedere le macchine: ma poi, dopo le macchine, dopo la stamperia, forzandola un po', violentando i no no debolissimi, paurosi ch'ella opponeva, volle mostrarle anche il suo quartierino e lì... E quando la Nena pallida, sconvolta uscì da quella casa, confessava a se stessa di aver fatto male, assai male, a disubbidire la padrona e a ritornare a discorrere col signor Sandrino.
Oh! crudele gridò Marta nel vedere che aveva strappato ancora il tenue filo perfido uomo! Egli la scrutò in fondo agli occhi che ella chinò subito, turbata. Le chiedo scusa; ho voluto mostrarle fino a qual punto si può essere coraggiosi. Il ragno rifaceva la tela, salendo, salendo, intanto che Marta lo guardava non senza sorvegliare il suo brutale compagno.
Ebbi fretta di mostrarle che avevo interpretato in favor mio la sentenza. M'interruppe: Siete fatuo, come tutti gli uomini. È chiaro? È preciso?
Egli s'aspettava che lo pregasse di offrire alla principessa un oggetto di gran valore: invece il banchiere gli avea detto: Anderete dalla principessa Gorreso e le addurrete in scusa che volete mostrarle un gioiello finissimo, testè da voi ricevuto.... Ne avrete? Oh, rispose il gioielliere, alzando una mano, se ne ho.... Forse troppi!
Sono peggio delle peggiori! egli pensava. Si sentiva avvilito da quel che giudicava disprezzo di donna estremamente corrotta! Non sapeva chi lo trattenesse dal mostrarle con parole e con atti, in che conto ormai la teneva. Le lasciò andare le mani, e si mise a passeggiare su e giù per la camera, ruminando i vituperi di cui la stimava meritevole.
FESSENIO. Voglio andare un poco da Fulvia, ché comparita su l'uscio la vedo, e mostrarle che Lidio vuol partirsi per vedere come se ne risente. FULVIA. Ben venga, Fessenio caro. Dimmi: che è di Lidio mio? FESSENIO. Non mi pare quel desso. FULVIA. Eimè! Di' sú: che ha? FESSENIO. Sta pure in fantasia di partirsi per cercare Santilla sua sorella. FULVIA. Eh lassa a me! Vuol partirsi?
Nonpertanto, se Vostra Altezza desidera intrattenersi meco in un gabinetto più solitario ed appartato, avrò l'onore di mostrarle il cammino. Sì: credo che ciò sia meglio. Quando si vuol essere un po' sicuri del silenzio, meglio vale veder le parole palpitare sulle labbra anzi che udirle.
Parola Del Giorno
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