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Aggiornato: 13 giugno 2025


La donna, che premeva sulla guancia destra una pezzuola la quale s'era tutta arrossata, ne la disgiunse pian piano. Apparve la guancia sanguinante. Ella strinse i denti, con un brivido, e tornò a chiuder gli occhi. Rasoio: mormorava il medico, reclinato sulla donna colpo scorrente dalla tempia all'angolo mascellare inferiore. Ferita abbastanza profonda. Aspetta... Anche qui? Anche al braccio?

Sono stanco mormorava lui, con quella sua voce lontana. Ella faceva trascorrere un po' di tempo in silenzio. Indi ritornava a lui: Ti senti male? No. Vuoi qualche cosa? No. Debbo andarmene? Resta pure: ma taci.

Ritorno nella mia camera. Non uscirete con me? Oggi stesso pregherò la zia di ritornare a Bologna. Ma vi sentite male! egli proruppe cercando di prenderle le mani. Ella gli buttò le braccia al collo: Mi amate, mi amate! mormorava scossa dai brividi di una convulsione imminente. Ma , lo sai pure che ti ho sempre amata! Non così, non così!

La Martina così fece. Egli remava su e giù per una ventina di metri, e Luca tentava il fondo del fiume con una lunga pertica. Ogni tanto Luca, sentendo qualche resistenza, mormorava:

«Ma, Damaparlò impazientito il Monforte, «se voi non mi lasciate leggere, non ve lo dirò di qui a mille anniEd egli poi non era gran maestro in letteratura, e sapeva leggere a mala pena pe' suoi bisogni, onde sovente mormorava tra' denti: «Anche nello scritto si palesa tristo costui: fosse qui il cappellano che tanto vale a leggere di questi scorbii....» Alla fine, come Dio volle, la lesse, e senza aspettare di esserne ricercato disse pianamente alla Contessa: «Il traditore accetta il trattato, sebbene, scrive, per essersi preso cura di mandarvi un Cavaliere napolitano che vi recher

Si sente male? diceva la cameriera, guardando il volto bruno e smorto della sua padrona che ella amava. No: ho freddo mormorava la padrona, stringendo la lettera d'amore nella mano sottile e agghiacciata, senza neppure guardarne la busta, come se fosse inutile aprirla.

D'un subito il cocchiere le si appressò, l'afferrò pel braccio e le fece: Com'è vero Dio, stasera prendo un guaio per voi! Chi vi conosce? E avete scelto la vettura mia e me per correre appresso al vostro uomo? Ma lo sapete voi che due lire non mi bastano neppure per l'avena al cavallo, e me l'avete ammazzato! Ella mormorava: Perdonatemi... perdonatemi...

Egli confondeva le persone; identificava la soubrette con la padrona. Un mattino il mattino del capodanno il dottore colazionava, quando sentì due piccole mani poggiare sulle sue spalle, ed udì una voce insinuante che gli mormorava all'orecchio: Dove si vede... ciò che vedrete. Voi tenete dunque ancora il broncio, cattivo zio? disse quella voce. Affatto rispose costui tranquillamente.

Ma, siete risoluta davvero? disse quindi. , non morrò senza pena, il confesso, ma non esiterò. Don Francesco passeggiò qualche tempo; poi arrestandosi: Ma colui, mormorava, come potrei soffrire di vederlo? E chi vi costringe a vederlo? L'inferno vuole ch'ei sia mio.... mio cugino.... .... dunque vi è questo riconoscimento di mezzo....

<<Ecco di qua, ma fanno i passi radi>>, mormorava il poeta, <<molte genti: questi ne 'nvieranno a li alti gradi>>. Li occhi miei ch'a mirare eran contenti per veder novitadi ond'e' son vaghi, volgendosi ver' lui non furon lenti. Non vo' pero`, lettor, che tu ti smaghi di buon proponimento per udire come Dio vuol che 'l debito si paghi.

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