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Una subitanea idea balenò nel suo cervello quantunque scosso da tante sofferenze fisiche e morali, una idea ardita, quasi impossibile, l'idea di tentare la fuga colla speranza di salvare Fathma prima che cadesse nelle mani della sua spietata rivale.

Ella aveva finito per promettere di andare da lui, in quel giorno, alle due; e Paolo Spada, in un rinnovellamento pacifico di tutte le sue forze morali, in un rigoglio di tutte le sue energie fisiche, aveva inteso una viva gioia dilatarsi in lui.

Farebbe opera feconda di risultati non solamente letterari, ma morali e politici, chi mostrasse questo che a me par merito incontrastabile di Dante sopra tutti i nostri scrittori de' secoli seguenti. Ma egli spicca, forse piú che altrove, al confronto dei due, i quali insieme con lui son volgarmente detti padri della nostra lingua.

Fiordispina Guerri non aveva più facile il sorriso, la parola lieta; e di ciò si doleva profondamente, ma non le era dato mutarsi. Pronta a tutti gli sforzi morali che non dimandassero gaiezza di umore, quando vedeva i suoi troppo accigliati, andava a sedersi davanti al pianoforte e ripassava la sua musica, senza scegliere, come le veniva alle mani.

Quell'uomo! ! vicino ad esse, ch'egli aveva oltraggiate, tuffate nel vituperio, ed assassinate poi! Esse! creature squisite, gentili, atte, sotto gli aspetti materiali e morali, a formare la felicit

Vesti ed ornamenti, senza ombra di rispetto dovuto al pudore, si abbandonavano all’andazzo dei tempi; con l’antiestetica acconciatura del capo procedevano veli leggieri e civettuoli scialli, fascette cortissime e sottilissimi lini, che scoprivano ciò che volevan coprire e rivelavano appunto ciò che morali velleit

In certi momenti le sembrava che tutto dovess'essere un sogno; un sogno il suo viaggio a Milano, un sogno la sua visita al medico, un sogno la sua presenza in quella camera d'albergo. La donna abbandonata sul canapè in preda a strazi fisici e morali era un'altra, una dalle tante martoriate del mondo; era un'altra la donna risoluta a morire.

Come antitesi di questa testa rigogliosa e fiorita, osservasi, proprio a fianco a lui, la testa giallognola e malaticcia del Giorgini. Questo toscano fu l'amico intimo di Giusti, il nostro inemulato Giovenale, egli è l'amico di Ricasoli ed il genero di Manzoni. In ogni tempo moderato, spirito vòlto all'ironia ed allo scherno, un po' scettico, carezzando ed aguzzando l'epigramma, che sempre ferisce e talvolta dilania, egli votava col ministero, senza guardar pel sottile, quando ministri erano Cavour o Ricasoli. Il signor Giorgini è maestro nelle scienze economiche morali; scrive con uno stile ammirabile, quantunque un po' troppo fiorito, pimpant, e mirando al concetto di effetto. Lo si legge con supremo diletto e con profitto. Egli non parla sovente, ma la sua parola è chiara e correvole. Autonomista prima, all'Assemblea toscana del 1859 credette all'unit

E osare, in un paese dove le condizioni morali sono le accennate poc'anzi, è virtù di supremo calcolo.

I mezzi morali, però, sono quelli che meglio riescono, perchè scuotendo l'immaginazione, destano un sentimento di timore e risvegliano l'amor proprio.