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Aggiornato: 20 giugno 2025


"E supplico Iddio che a quest'unico oggetto non mi faccia mai anteporre altra cosa del mondo, e dell'alito suo sempre mantenga viva in me la necessaria fermezza... La vita mi si rivela spesso da mille facce, e quand'una a irresistibilmente mi attrae dall'altra, di necessit

Intendendo l'orecchio si udiva da lungi come un vago mormorio di mille note diverse; il silenzio ha la sua voce, una voce confusa che non si sa d'onde parta, ma che arriva sempre al cuore. Ci arrestammo estatici.

Dello stesso Donna gentile, i cui beati ardori del celeste splendore e del mortale, spargon virtù che mentre i cori assale, ne l'alme accende mille eterni amori; se 'l vostro sole interno e 'l bel di fuori, a voi da me n'han tratto il mio immortale: e se Amore al mio stile impenna l'ale da gir portando al Cielo i vostri onori;

E un secondo: Tagliata la corda che c'incurvò a guisa d'arco, ci raddrizzammo come prima. E un terzo: Giudicateci dall'animo e non dalla magrezza. A cui il maggiore: Sapete maneggiare la carabina di precisione? Sappiamo; e ancora più la baionetta. Alle categoriche risposte il maggiore non ebbe di che replicare, e li accettò nella sua piccola falange, la più segnalata fra i Mille.

Oh! mai!... mai toccherò le vostre sponde, laghi tanto vicini e pur tanto lontani! laghi a cui non s'approda! laghi abbaglianti nella calura del mio desiderio! laghi subitamente forcuti di ali membranose!... Mille vampiri che intrecciano l'ali spalancate hanno ostruite, imbottite le vostre rive morbide d'oro, che bruciano nell'intenebrarsi dei crepuscoli!

L'abuso poi produce delle laboriose digestioni, delle notti insonni, delle tremende infiammazioni alla vescica e mille altre malattie che conducono l'individuo alla tomba. Si guardi bene da ciò il vecchio, perchè se coltiva la sua lubrica immaginazione può essere colpito da quella schifosa malattia che abbiamo precedentemente descritta: la follia erotica!

Gettò alla sfuggita uno sguardo di disperazione alla Ginevra e si alzò... pentito di non aver nulla manifestato, incertissimo di quel che gli rimarrebbe a fare, atterrito che l'ora del matrimonio colla duchessa era imminente, lacerato da mille punte acutissime. Con tutto ciò avea l'aspetto tranquillo... con tutto ciò accomiatossi dalla Ginevra con voce abbastanza ferma. Tornerò, le disse.

Regge il Piemonte; e tra guerrieri acciari Gode sudando; e sol di gloria ha brama; E sangue di mille avi al mondo chiari, Chiaro risplende, ed AMEDEO si chiama; Or fatto campion solcare i mari, Ascoltando Ottoman cantar la fama, Di prevenir suoi corsi il prese cura; Schierò le genti ed assaltò le mura.

Venne il giorno in cui io mi mostrai più distratto del solito, ed ella sbattè gli usci più forte. Mi sfuggì un oh! ed ella l'intese, ed io me ne pentii. Inutilmente. Un'altra volta Nina mi lasciò pensoso, camminando sulle punte dei piedi, e chiuse l'uscio con mille precauzioni per non far rumore... Il frastuono delle fucine d'averno non mi avrebbe fatto dare un balzo più ratto dalla seggiola.

In parola d'onor, meritereste le corna, ancor che mille capi aveste. A questo modo si trattan le spose! senza creanza, rozzo villanzone! Da dama, paion cose fabulose, da farvi capitolo o canzone. Fatemi un'altra ancor di queste cose, perdio! non vi varrá star ginocchione. Il marchese rimase stupefatto e pareva briaco, anzi pur matto.

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