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Aggiornato: 27 giugno 2025


Se Prefetti, Consiglieri e segretarî davano apertamente ragione ai tumultuanti, c'è da meravigliarsi se nelle masse prese salde radici la convinzione che il governo non vedeva male il movimento contro le amministrazioni comunali? c'è bisogno di ricorrere alla astuzia, alle mali arti dei sobillatori se il popolo credette che il grido di Viva il Re! lo salvava dall'ira del governo e che i ritratti del Re e della Regina agivano quali talismani, contro le truppe? c'è da sorprendersi se i partiti, che da tempo chiedevano invano inchieste e scioglimento di consigli, si sentirono incoraggiati, autorizzati anzi, a ricorrere a mezzi spicciativi, che conducevano rapido e difilato allo scopo agognato con tanto ardore... di dare il gambetto agli avversarî?

Don Pio, benchè assuefatto a non meravigliarsi di nulla, era assolutamente annichilito da tanta sfacciataggine, e continuava a tenere gli occhi nel piatto. Da principio, udendo Caruso, aveva provato la voglia di fare una risatina sarcastica, ora s'era fatto serio perchè capiva che quell'uomo s'imponeva a lui in forza del servizio resogli e creava fra di loro una specie di complicit

è da meravigliarsi che la domanda improvvisa uscisse così vivace dalle labbra del bravo ingegnere. Garibaldi stava allora nella mente di tutti i liberali d'Italia. Non era ancora il Duce della leggendaria spedizione dei Mille non era ancora il liberatore di Sicilia e di Napoli ma il popolo italiano aveva gi

Ma anche Evelina non sapeva più come fare, cosa fare: il duca, per quanto malandato di salute e di spirito, cominciava ad arrabbiarsi per le continue assenze di Nora, a meravigliarsi di non ricevere più i suoi giornali, e diventava sempre più diffidente, più sospettoso, più inquieto.

La masnada frattanto si accostava con passo guardingo alle mura. Nessun rumore, nessun filo di luce, davano indizio di vigilanza nel castello. Don Giovanni di Trezzo incominciava a meravigliarsi della fortuna, che gli faceva guadagnare così agevolmente un premio di trecento scudi d'oro del sole, a lui promesso dal capitano generale se avesse condotta a buon fine l'impresa.

Fu il solo ad afferrar subito il vero: ma, avvezzo per professione a non meravigliarsi di nulla, seguì colla matita sulle labbra il convoglio, ne osservò i particolari, assunse a bassa voce minute osservazioni e tornò tranquillamente a terminare l'articolo, felice di potere nella chiusa impreveduta di esso regalare ai suoi lettori una ghiotta primizia,

Il primo a comparire fu uno dei due marinai italiani, ordinanza del comandante di fregata, siciliano, nato a Porto Empedocle, di nome Ranni, un giovanotto di venticinque anni, di alta statura, di forza erculea, d'indole buonissima, sempre grave come un magistrato, e dotato della singolare virtù di non stupirsi di nulla, di trovar tutto naturale, come il Goe delle Cinque settimane in pallone, di meravigliarsi soltanto della meraviglia degli altri.

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