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Dopo lungo dibattimento si decise di porre prima a partito il progetto della commissione, il quale, qualora non fosse accettato, poteva mettersi alle voci il progetto del duca di Lodi, e cosí le modificazioni proposte. Il conte Dandolo fece istanza che ciascuna delle proposizioni subisse lo sperimento dello scrutinio segreto per via di ballottazione. Il conte Presidente si rifiutò, avendo ordinato che i singoli dassero apertamente i loro voti per alzata in piedi e seduta, e con tal metodo la massima parte dei Senatori approvò le considerazioni e gli articoli dalla commissione proposti. Il solo terzo articolo subí la seguente modificazione, proposta dal conte Moscati, e redatta dal conte Mengotti: «Li deputati saranno incaricati di presentare in quest'occasione alle AA. PP. li sentimenti di ammirazione del Senato per le virtú del principe Viceré, e della sua viva riconoscenza per il di lui governo» (Allegato lettera C). Qui fu che gli individui del contrario sentimento, e sopratutti il conte Vaccari, si diedero a declamare fortemente contro l'ingiustizia e l'ingratitudine del Senato. Tacquero gli altri, ed ognuno si fece un riguardo di non dar luogo a contestazione in quest'argomento. Chiese la parola il conte Luosi, ed espose che, sebbene non si potesse piú proporre il progetto del duca di Lodi, come contradetto dall'altro adottato, pure gli sembrava che non fosse in opposizione con questo l'articolo redatto dal conte Prina, sul dritto eventuale del principe Eugenio. Domandò ed ottenne di interpellare su di esso la volont

Conte Moscati Conte Paradisi Conte Leonardo Giustiniani Conte Luigi Massari Conte Leopoldo Armaroli Conte Tommaso Condulmer Conte Sebastiano Bologna Conte Barnaba Oriani Conte Agostino Bruti Conte Federico Cavriani Conte Daniele Felici Conte Sigismondo de Moll Conte Simone Stratico Conte Leonardo Thiene Conte Giacomo Lamberti Conte Testi Conte Carlotti Conte Francesco Mengotti Conte Alessandro Volta Conte Marco Serbelloni.

La proposta del duca di Lodi e quella della commissione essendo state poste alle voci, vinse quest'ultima. I conti Moscati e Mengotti ottennero solo che le proteste di rispetto e di attaccamento al principe Eugenio sarebbero indirizzate dal senato ai Sovrani alleati, e non al principe stesso, in guisa che potessero queste proteste venire riguardate come un tacito e modesto voto.