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48 Capitò quivi un cavallier di corte del greco imperator, che seco avea una sua donna di maniere accorte, bella quanto bramar più si potea. Cilandro in lei s'inamorò forte, che morir, non l'avendo, gli parea: gli parea che dovesse, alla partita di lei, partire insieme la sua vita. 49 E perché i prieghi non v'avriano loco, di volerla per forza si dispose.

Però scendemmo a la destra mammella, e diece passi femmo in su lo stremo, per ben cessar la rena e la fiammella. E quando noi a lei venuti semo, poco più oltre veggio in su la rena gente seder propinqua al loco scemo. Quivi ’l maestro «Acciò che tutta piena esperïenza d’esto giron porti», mi disse, «va, e vedi la lor mena.

Detto io mai non l'avrei, se Ottavia mai avuto avesse l'amor tuo. Ma, stolto! che parlo? Ove ciò fosse, ove mertato ella avesse il tuo cor, non che mai farti oltraggio tal, pensato avrialo pure? Ragion di stato, e mal tuo grado, in moglie costei ti diede. Ella di te non degna ben si conobbe, e quindi il cor suo basso bassamente locò. NER. Ma oscuro fallo, temo, che il trarlo a obbrobríosa luce...

Rispuose a la divina cantilena da tutte parti la beata corte, si` ch'ogne vista sen fe' piu` serena. <<O santo padre, che per me comporte l'esser qua giu`, lasciando il dolce loco nel qual tu siedi per etterna sorte, qual e` quell'angel che con tanto gioco guarda ne li occhi la nostra regina, innamorato si` che par di foco?>>.

Ma dimmi la cagion che non ti guardi de lo scender qua giuso in questo centro de l’ampio loco ove tornar tu ardi”.

La seconda quivi: «Ond'io per lo tuo me'». Dice dunque: «A te convien tenere altro viaggio», che quello il quale di tenere ti sforzi, «rispose» Virgilio, «poi che lagrimar mi vide, Se vuoi campar», senza morte uscire, «d'esto loco selvaggio», come di sopra è dimostrato.

O Tosco che per la citta del fuoco Vivo ten vai così parlando onesto Piacciati di restare in questo locoTra l'altre resiarche qui con alcuno di quelle di Epicuro si ragiona, nominato messer Farinata degli Uberti di Firenze, dicendo sopra fatti futuri e passati di lei, cioè di Firenze, come nel libro chiaramente qui si contiene.

E m'indicò le vie dov'ei solea Trar verso sera i solitarii passi, E il loco della chiesa ov'ei porgea Preci, me lunge, perchè a lui tornassi. Si ch'ogni giorno or qua or l

Tosto che loco li` la circunscrive, la virtu` formativa raggia intorno cosi` e quanto ne le membra vive. E come l'aere, quand'e` ben piorno, per l'altrui raggio che 'n se' si reflette, di diversi color diventa addorno; cosi` l'aere vicin quivi si mette in quella forma ch'e` in lui suggella virtualmente l'alma che ristette;

142 S'io ti parvi esser degna d'una morte, conosci che ne sei degno di cento: e ben ch'in questo loco io sia forte, ch'io possa di te fare il mio talento; pure io non vo' pigliar di peggior sorte altra vendetta del tuo fallimento.