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Aggiornato: 14 luglio 2025


Egli visse, dunque, in quel giorno del convegno, in preda alla letizia indicibile di un amore rinnovellato: e le ansiet

Quando entrò Donna Letizia tenendo l’infermo su le belle braccia carnose con un’attitudine di misericordia lacrimevole, tutte le figlie accorsero a torno intenerite ed esalarono la gentil piet

O mia Diva, o mio amor, se del tuo amore e se del tuo favor tanto cortese sarai a l'alma mia, che le mie rime s'ergan sopra l'invidia, e i miei pensieri sian pensier di letizia, in su la foce del Formion, l

Il popol forte, Da l'armi oppresso e da la fame infranto, Schiude al superbo vincitor le porte, Che a quest'orrido aspira ultimo vanto. Egli entra, ei passa: è suo trofeo la morte, Suo cibo il sangue, sua letizia il pianto; Piega il ginocchio, e, crudelmente pio, Chiama a le stragi sue complice Iddio.

Avvenente anzi che no della persona, quantunque piccolo di statura, i suoi grandi occhi scintillavano di luce vivissima; la sua fronte alta e calva si spianava dalla letizia; dal naso aquilino fiutava orgoglioso la pura aura di un'atmosfera, che tutta del suo nome e della sua potenza riempiva.

Vide i volti atteggiati a grande letizia. Comprese che quella giornata rappresentava per l'umanit

Qui si tacette; e fecemi sembiante che fosse ad altro volta, per la rota in che si mise com'era davante. L'altra letizia, che m'era gia` nota per cara cosa, mi si fece in vista qual fin balasso in che lo sol percuota. Per letiziar la` su` fulgor s'acquista, si` come riso qui; ma giu` s'abbuia l'ombra di fuor, come la mente e` trista.

Si` rade volte, padre, se ne coglie per triunfare o cesare o poeta, colpa e vergogna de l'umane voglie, che parturir letizia in su la lieta delfica deita` dovria la fronda peneia, quando alcun di se' asseta. Poca favilla gran fiamma seconda: forse di retro a me con miglior voci si preghera` perche' Cirra risponda.

Donna Letizia sorreggeva il dolce peso maternamente; e le sue dita grasse e bianche, di cui le falangi parevano gonfie quasi per un morbo, le sue dita vellicavano pianamente il ventre di Sancio, s’insinuavano tra il pelo. Nella stanza entrava la luce del pomeriggio e il fresco della marina, a traverso le tende verdognole.

Non dubitare: meco ne vieni. Tu, Fannio, aspetta. A te, Santilla, mostrerò quanto a far hai. FANNIO. In che travaglio ha posto la fortuna il caso di questi due, fratello e sorella! Sará oggi il maggior affanno o la maggior letizia che avessin mai, secondo che la cosa se butterá. Ben fece il cielo l'uno e l'altra simili, non pur di apparenzia, ma ancor di fortuna.

Parola Del Giorno

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