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Erano vecchie donne, lente e curve, che non si comprendeva qual forza le reggesse in piedi; uomini gagliardi e barbuti, che non si comprendeva come potessero cincischiar rosari con tanta devozione; dame di carit

Deggio forse narrar come possente Domò l'orgoglio de' vicin nemici, O ne i regni lontan come non lente Spiegò l'insegne a sollevar gli amici? Che più narrar degg'io? l'inclita gente Sempre in guerra ha vibrato arme felici; E questi ad emular forte s'accese Di tanti avi magnanimi l'imprese.

Il Mare, in lontananza, sontuosamente arricchito di tutte le luci cadute dal cielo, va delicatamente mutandosi in un magico deserto dall'auree sabbie ondeggianti che all'infinito si stendono. Ombre violette le increspano, e un vento ingegnoso le squama e le niella con carezzevoli soffi, con lente puerili moine.

Finalmente, prese tutto il suo coraggio a due mani, e questo mio domandò, levando l'orologio dal taschino quanto me lo valuterebbe? Il tedesco staccandoglielo dalla catenella di similoro, si ficcò la lente in un occhio, lo aprì, e dopo averlo esaminato ben bene di dentro e di fuori, borbottò qualche parola colla moglie. Sa rispose la signora a Sandrino, sporgendo i labbruzzi è un'anticaglia.

Si levò da sedere, tutto d'un pezzo, posando sul banco da lavoro, sotto una campanella di vetro, il castello di un orologio che stava aggiustando, si tolse dall'occhio la lente, dopo aver alzata con due dita la ventola a visiera fin sulla fronte, e disse: Pon ciorno accompagnando il saluto con un cenno del capo.

Durante il pranzo, che era servito dal cameriere dell'albergo, Giorgio entrò recando un quadro di piccole dimensioni avvolto nella carta e un biglietto. Il principe indovinando chi era che gli scriveva, stracciò la busta, si mise la lente all'occhio, e lesse: "Al principe della Marsiliana, a un amico di Maria, scriveva il Rossetti, non saprei offrire un ricordo più dolce della mia Venezia, che il ritratto della mia bella e buona creatura, dipinto da me quand'ella era uno dei fiori più belli della Laguna. Io spero che il principe vorr

da man sinistra m'appari` una gente d'anime, che movieno i pie` ver' noi, e non pareva, si` venian lente. <<Leva>>, diss'io, <<maestro, li occhi tuoi: ecco di qua chi ne dara` consiglio, se tu da te medesmo aver nol puoi>>. Guardo` allora, e con libero piglio rispuose: <<Andiamo in la`, ch'ei vegnon piano; e tu ferma la spene, dolce figlio>>.

Era egli oltremodo magnifico, gran persecutore degli eretici, gran limosiniere, gran fautore dei letterati e del Petrarca, il quale e i quali seppero mostrarne la medaglia da un lato solo: la storia mostrò anche il rovescio a chi possieda lente per leggere di sotto la patina della retorica e dell'adulazione.

E come cerchi in tempra d'oriuoli si giran si`, che 'l primo a chi pon mente quieto pare, e l'ultimo che voli; cosi` quelle carole, differente- mente danzando, de la sua ricchezza mi facieno stimar, veloci e lente. Di quella ch'io notai di piu` carezza vid'io uscire un foco si` felice, che nullo vi lascio` di piu` chiarezza;

E mentre ch’e’ tenendo ’l viso basso essaminava del cammin la mente, e io mirava suso intorno al sasso, da man sinistra m’apparì una gente d’anime, che movieno i piè ver’ noi, e non pareva, venïan lente. «Leva», diss’ io, «maestro, li occhi tuoi: ecco di qua chi ne dar