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Quando ci sposeremo, Nena, farò arrivare da Parigi, anche per voi, un bel vestito come questo! scappò a dire, strizzando l'occhio, quel burlone di Lorenzo. Ma non era il momento di perdersi a ridere: c'era troppo da fare. Lorenzo fu mandato via, e Lalla provò subito il vestito.

Lalla, poverina, sopportava i disagi con sufficiente coraggio. Dopo aver pianto disperatamente abbandonando il suo babbo, alla prima stazione aveva cominciata a ridere, alla seconda a mangiare e alla terza, stanca, si era addormentata. Chi brontolava, chi sarebbe ritornata indietro, magari a piedi, chi non sapeva giustificare il capriccio della duchessa, era miss Dill.

Sarebbero stati ripresi subito... Lalla maritata anche più in fretta... e lui messo a marcire in un fondo di carcere. Non c'era giustizia per la povera gente!... .Chi era lui, Frascolini? Un plebeo, un pitocco, un villano! Con lui si poteva far questo e peggio.

Ci andremo domani? chiese Lalla a Giorgio. Come vuoi. Temo, contessa, che non ci sar

Lasciami!... Lasciami passare!... Domando a Dio, domando a te per tutto quanto ho sofferto, una grazia... una grazia sola: quella di poterti salvare. Va via! Alzati!... Tu non puoi impedire a me, a tua madre, di salvarti. Alzati! Va via!... Te lo impongo. Io sola, qui, ho diritto di comandare e di sacrificarmi; tu questo diritto non l'hai, tu devi ubbidire. Va!... Va! Lasciami passare!... Maria più forte di Lalla in quell'istante, l'afferrò per un braccio e dopo averla violentemente strappata dall'uscio la condusse vicino alla finestra e sta attenta, le disse concitata, indicandole Giorgio, tra poco lo vedrai... lo vedrai muoversi di l

Aveva capito che per ottenerli non le mancava più che un marito: il punto di contatto, appoggiata al quale la donna solleva il mondo. Un marito?... Lalla portava un gran nome, era l'erede di una grande fortuna; quantunque non fosse bella, era assai piacente.

Ormai aveva giù dallo stomaco il dubbio tremendo che ci fossero disegni di matrimonio, e solo avrebbe desiderato che Lalla aspettasse ancora qualche giorno a partire; cioè, invece di andarsene subito, l'indomani, col duca, il quale precedeva Maria di un par di giorni, avesse aspettato a partire colla duchessa.

Il Della Valle, dinanzi alla pronta ubbidienza e al dolore di Lalla, si era calmato pienamente. Egli temeva, anzi, di essere stato troppo severo; e accompagnando Maria, quando se ne andò, fino alla carrozza, se ne scusò anzi con lei, ringraziandola del suo affetto, baciandole e ribaciandole la mano, con tenerezza affettuosa.

E Maria, tenendo sempre Lalla sulle ginocchia, accostò a con una mano un piccolo scrittoio di mogano. Che cosa devo scrivere?... Scrivi... e Maria, dettando, seguiva cogli occhi la manina di Lalla scrivi: Al buon amico... A-mico... Giorgio. Gior-gi-o. Basta? No! devi scrivere ancora.... Che cosa, mammetta? La tua piccola Lalla. Tua piccola Lal-la. Brava! Così!

Lalla, dopo servito anche il babbo, portò il thè al fidanzato era un pensiero amabile, col quale voleva dire che per lei, egli era gi