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Aggiornato: 24 settembre 2025
E poi il silenzio mi grava, imperciocchè le mie parole vi serviranno di governo, e v'impediranno di farvi capitare male. La signora Costanza dichiarò espressamente, alla presenza di parecchi insigni prelati e baroni romani, che voi sareste il vituperio della famiglia; voi ladro, voi omicida voi, soprattutto, bugiardo.... Ella disse?
No, signora: rispose Grisostomo stizzito; la mia nobile padrona ha detto... Esitò un momentino; ma poi, come ripreso coraggio, soggiunse spiccatamente: Che non la voleva più accogliere in casa sua la moglie di un ladro.
Glie l’avevo detto io. Cavaliere, la prego di credere che io sono un ladro. Il Commissario Oh! finiamola! C’è la dedica che vi smentisce. (legge:) «Al mio Oscar
E tuttociò alla voce onnipotente di chi lo paga, poco importa se il danaro della sua mercede provenga dall'innocente o dal ladro. Egli ubbidisce al padrone, e ciò si chiama disciplina, e sovente onor militare, principali puntelli del despotismo. Ed una spia od un birro trovano facilmente impiego in Europa, ai tempi che corrono.
GULONE. Veramente, sí; ché, se non fussi stato in fame, non sarei andato a casa sua, ma sarei venuto alla vostra. TRASIMACO. Dico che non è ufficio d'uomo da bene. GULONE. Io non fui mai uomo da bene, né ci voglio essere: se ci fussi, mi morrei di fame. Io son ladro, buggiardo, furfante e ruffiano, e cosí sguazzo il mondo. TRASIMACO. Cosí tratti gli amici?
Cuore! Mio cuore!... Come avrei preveduto un sì orribil custode a quegli assurdi muri barcollanti lontano?... Come un ladro mi accolgono... Eppure sì poco bramavo io di vedere quella citt
PANFAGO. Quel dottoraccio sta arrabbiato, ché non ha trovato la sua innamorata: né ha cenato egli né ha fatto cenar me. FORCA. O voi, togliete questo ladro traditore. PANFAGO. Io ladro, eh? voi m'avete rubbato il pasto, e io sono il ladro! Che volete da me? FORCA. Lo saprai quando starai attaccato alla corda, e il confessarai a tuo marcio dispetto. PANFAGO. Lasciate le mani voi: perché mi ligate?
Se io le avessi ogni giorno, e lavorando un'ora sola, mi parrebbe d'esser più ricco dei Parodi, e vorrei che passando da' Banchi tutti mi facessero largo e si cavassero il cappello, come quando passa qualche ladro dei grossi.... Hai ragione! hai ragione! finiscila dunque! interruppero i colleghi.
La persuasione della propria impotenza ne aumenta la collera; gli sembra di essere simile ad un piccolo cane fedele, che non può opporsi al ladro, il quale entra nell'abitazione del padrone amato.
Sentiva che una mano cercava la serratura della porta. Forse era un ladro! Lina pensò di domandare: chi è; di urlare, di chiedere aiuto, se non avesse risposta. Chi è? domandò la procace ragazza, tutta tremante, accostandosi in punta di piedi alla porta. Io... Lina... io! rispose sommessamente una voce a lei nota. Era Lucertolo! La ragazza stette un po' perplessa, se dovesse o no aprire.
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