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Aggiornato: 5 giugno 2025
Come avevano potuto quei due sottrarsi alla legge comune? Com'era stato permesso che la villa, inutile da tanto tempo, avesse ora il cómpito di nascondere quei due evasi della prigione sociale? La sicurezza in cui si trovavano sarebbe durata a lungo? Era possibile che l'invidia non venisse tra poco a turbare quella calma beata e suprema? La loro parte di male non sarebbe venuta a incoglierli?
L'invidia, covata a lungo, si disfogava in esagerazioni, in maldicenze. Non si risparmiava nè pure la fanciulla innocente, la vittima, che adesso l
Questa marea di fango saliva, saliva, a poco a poco; forse in qualche anima di ragazza brutta o di donna volgare rodeva anche l'invidia per l'avventura, qualunque ella fosse stata, e ciascuna, pensava che al posto di Loredana avrebbe ceduto, ma più sapientemente, così da provvedere anche al proprio domani; e ciascuna si rammaricava di non aver trovato un ricco signore per amarlo, esserne amata e metter da parte un peculio.
In quanto a me, qual mansueto agnello, me ne vo come Isacche al sacrifizio, ed all'aperta predico e favello contro gli scritti, il mal costume e il vizio; e dove prende granchi il mio cervello, usin di correttor gli altri l'uffizio. Con prove sane facciano schiamazzo, non giá con la ragion del popolazzo. Né stien dicendo che l'invidia è quella che m'arde contro la lor preminenza.
Tornate Dive; tornin l'altre e meco rimanga la dolcissima Talia; rimanti, o Diva, con colui che sempre teco è col core. O Musa a le mie rime basta la tua virtù. Tu 'l mio Elicona, tu 'l mio Parnaso se': tu se' 'l mio Apollo: tu con l'ardor de' begli occhi sereni accendi entro 'l mio cor sì chiaro foco, che l'invidia del tempo in alcun tempo non potr
Esente dalla comune febbre letteraria, l'invidia, il Santillana, venuto in cognizione d'un altro ingegno che viveva nella oscuritá, gli corse incontro spontaneo, lo trasse alla corte del re Giovanni secondo e lo protesse con sincera e costante amicizia. Questi fu Giovanni de Mena, la di cui facoltá poetica, ad onta d'una eccessiva stravaganza di fantasia, è superiore a quella del Santillana.
In quella sera pertanto, meno l'avarizia, che, era rimasta in casa malata di compiacenza, al dire dei buoni contadini, erano andati al veglione anche i quattro ladri della pace, cioè l'amore, la gelosia, l'ambizione e l'invidia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Parola Del Giorno
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