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Aggiornato: 2 giugno 2025


Questi due davano nell'occhio per più ragioni: erano vestiti d'abiti di panno fine, dal taglio in certo modo elegante a confrontarlo con quello degli altri abiti, che pareva fatto con l'accetta; le loro faccie, punto feroci, erano solamente un pochino abbronzate; anche nel loro atteggiamento c'era qualcosa di mortificato....Si sarebbero detti due galantuomini smarriti in quella combricola di birbanti.

Fra i compagni d'Orazio ve n'erano di ricchi, di nascosto dal governo ricevevano sussidi dalle famiglie di Roma e quindi potevano provvedere la loro nuova dimora di quanto abbisognava; l'abbondante caccia della foresta forniva ogni specie di selvaggina e la galanteria dei nostri giovani romani, specialmente verso la perla di Transtevere, non era poca e, mi perdoni il bel sesso per cui vecchio come sono conservo una vera adorazione, benché afflitta dall'assenza dell'amante che ella ama con tutta l'anima, la donna un po' di galanteria l'accetta sempre volentieri, s'intende bene senza far torto al lontano suo prediletto.

DON FLAMINIO. Supplice e lacrimoso ti sta dinanzi a' piedi la cagion del tuo affanno: non chiede perdono vita, perché non la merita e non l'accetta ché quando l'uomo ha fatto quel che non deve, non deve piú vivere per non vivere vita pessima e infame, ma chiede vendetta. E se in te è rimasta qualche scintilla di fraterna pietá, uccidimi.

Sotto gli auspici di Vostra Mercede, come no? rispose con galanteria il Marana. Il dottore è un giovinotto come me, sebbene io ci abbia qualche anno più di lui; egli è un dotto, ed io un dilettante di scienze; ecco dunque pareggiati i conti fra noi due. Abbiamo, da quanto ho potuto intendere, i medesimi gusti, e perchè, se egli l'accetta, non gli profferirei la mia schietta amicizia?

Gualtieri è corbacchion di campanile: risponde che l'accetta con piacere; ma che rinunzi prima, s'è civile, il suo pubblico incarco all'imperiere, e poscia che sará di dal ponte, in sulla Senna, come un Rodomonte. Comincia Filinor pubblicamente a narrar per la piazza le faccende. Terigi è in sull'avviso, e colla gente narra la sua risposta e si difende.

Quegli che dette il colpo, invece di pensare a rinnuovarlo, cheto cheto lasciò l'accétta confitta nel corpo del morto, e favorendolo l'ombra si recò in altra parte per salvare la vita.

E Gisulfo, che uomo di cuore era, l'accetta senza punto esitare, e decisero che si sarebbero battuti quella mane stessa, nello steccato della prova. Infatti montati ambedue sopra superbi cavalli e coverti di piastra e di maglia entrano nella lizza. I loro scudieri portavano lance e rotelle. I preliminari dell'abbattimento non furono lunghi.

Carlo, uomo ardito, lasciando allo improvviso l'accétta, afferra il suo avversario alla strozza, e stringe si duramente, che lo getta morto per terra: qualcheduno dei più forti dei suoi compagni ebbe lo stesso pensiero, e gli venne fatto, perchè i Siciliani non dubitavano di questo modo di combattere; qualche altro avendo il pugnale l'adoperò: allora i nemici si ritirano, e sentendosi la più parte feriti esitano a dare nuovo assalto.

Parola Del Giorno

branchetti

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