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Aggiornato: 17 giugno 2025
Sconosciuto no, perchè qualcuno glielo aveva presentato come il conte Riccardo Altimari: un inchino, un sorriso, un invito pel waltzer mormorato a bassa voce, poi null'altro.
Poichè gli amici Jameson parlavano di voler essere per le feste di Natale nel seno delle loro famiglie, Ezio pensò di approfittare del loro replicato invito e affrettò con Andreina segretamente i preparativi del viaggio. Egli era persuaso che Flora l'avrebbe seguito col pensiero... ma ogni parola di addio non poteva essere tra lor due che uno strazio inutile o una volgare menzogna.
Quando tornammo ad Aspra, il sindaco stava sulla porta della sua casa, e ci invitò ad entrare. Il bravo uomo si chiamava Asprone; poteva perciò vantarsi di incarnare perfettamente la comunit
Non vi pare che io faccia bene a ritirarmi in disparte? Eh! rispose il monachino, con un sorrisetto più malizioso che mai; mi pare che siate in certe materie un po'.... E s'interruppe aspettando, che l'altro gli ripigliasse la frase. Il padre Anacleto obbedì a quel tacito invito.
Era impossibile che egli non indovinasse lo sforzo con cui io gli faceva questo invito ma s'egli non dubitava di nulla, a che mai attribuirlo? Mi domandò se non sarebbe riuscito importuno gli risposi diamine, ma freddo. Eugenio comprese che la sua compagnia in quel giorno non era desiderata.
La signora che sedeva al piano, cessò di strimpellare e cedette il posto a un giovinotto che prese a suonare un walzer. Fu come un invito al ballo. Si tirò in disparte la tavola di mezzo e le coppie cominciarono a danzare scacciando l'uggia del cattivo tempo, dimenticando la malata, che languiva lì, a pochi passi.
«L’esistenza di tale uomo, dice C. Cantù nei documenti alla sua Storia Universale, sarebbe il maggiore dei portenti, s’egli non fosse inspirato». Ora appena Mosè ebbe date le necessario disposizioni per la fabbricazione del Tabernacolo, ebbe ordine da Dio di fare un invito a tutti i «sapienti di cuore», perchè confezionassero gli abiti di Aronne e quelli dei suoi figli.
Voglio risparmiare al lettore il sunto del romanzo, sunto che sarebbe sempre uno scheletro quand'anche potessi dargli tutta l'ampiezza necessaria. Lo invito a leggere e a non lasciarsi malamente impressionare da certe durezze di forma che l'autore ha, forse, credute necessarie per render meglio l'ambiente napoletano. Non è qui il luogo di discutere se si sia ingannato. Quando in un'opera d'arte c'è tanta effusione di vita e tanto effetto di rilievo, le questioni di lingua e di stile diventano proprio pedantesche. L'autore potr
Tale sentimento penoso, anzichè svanire od attenuarsi, si accrebbe allorchè il servo, che l'aveva lasciata un momento per annunciarne l'arrivo alla padrona, la invitò ad entrare ed ella si trovò in presenza della contessa.
Escluso il Bandinelli; la principessa di Rossano adduceva le ragioni per cui le sembrava migliore l’Odescalchi, quando la fece ristare gran rumore di gente che veniva dalla parte di strada: era la signora Nina Stagnarina, la quale con un corteggio di sgualdrinelle entrava a lamentarsi di non aver ricevuto invito alcuno al conclave. Fu pronta a sgridarla la Rossano e a farla tacere ed uscire con ragioni molte e tali che io non ripeto perché sbigottiscono anche me; ma la principessa non poté subito riprendere l’interrotto discorso tanto le
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